Il bilancio di questa stagione di ciclismo azzurro

di Redazione
20/11/2020

Si è da poco conclusa questa stagione di ciclismo così inedita e insolita a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito tutto il Vecchio Continente e che ha costretto l’UCI a stravolgere il calendario. Nonostante le tante polemiche seguite all’organizzazione dei tre grandi giri, alla fine tutto è andato liscio e, anzi, questa stagione ci ha lasciato in eredità numerosi spunti di riflessione.

 

Il Giro d’Italia, nonostante tutto, è stato un successo


Partito dalla Sicilia dopo un anno di assenza ed entrato nel vivo solo nell’ultima settimana di tappe alpine e dolomitiche, questa edizione del Giro non verrà sicuramente ricordata come una delle più belle ed emozionanti di sempre ma, comunque, tenuto conto delle condizioni estreme in cui è andato in scena, possiamo dire che l’organizzazione della Corsa Rosa è stata un successo. Mai il nostro Giro era stato disputato a ottobre e, dopo aver valutato attentamente e con la massima imparzialità possibile quanto visto, speriamo che questa sia stata la prima e ultima volta e ciò in quanto, soprattutto nelle tappe di alta montagna, il meteo rappresenta sempre un’incognita. Tornando al lato meramente sportivo, a portarsi a casa la maglia rosa è stato il britannico Geoghegan Hart, riuscito a sopravanzare di poco meno di un minuto l’australiano Hindley che, comunque, ha lasciato intendere di essere un ottimo ciclista anche in ottica futura. “Goganga”, come è stato soprannominato dai tifosi e dagli addetti ai lavori italiani, ha vinto la classifica generale grazie alle ottime prestazioni in salita e ha saputo raccogliere la pesantissima eredità del suo compagno di squadra Geraint Thomas, indicato da tutti come uno dei favoriti della vigilia. L’inglese, tuttavia, a causa di una caduta in una delle prime tappe in terra siciliana, è stato costretto al ritiro e il suo connazionale è stato chiamato a rivestire il ruolo di capitano, riuscendo nell’intento più che bene. Come accade anche in Serie A, competizione in cui al 18 di novembre, secondo le scommesse sportive di Betway, a quota 2,10, la Juventus è nuovamente la favorita per la vittoria del titolo, anche nel ciclismo il TEAM INEOS resta la squadra da battere e in vista della prossima stagione i vari Carapaz, Froome. Thomas, Geoghegan Hart e Thomas sono nuovamente tra i favoriti indiscussi per la vittoria di tutti e tre i grandi giri.

 

Filippo Ganna: un autentico fuoriclasse

 


A portare in alto la bandiera italiana c’ha pensato un altro membro del fortissimo Team INEOS, che è riuscito a portarsi a casa ben quattro vittorie di tappa, di cui una in Sicilia. Stiamo parlando di Filippo Ganna, astro nascente del ciclismo azzurro che, dopo aver vinto i Campionati del Mondo a cronometro andati in scena a Imola, è riuscito a trionfare anche al Giro. Tre vittorie a cronometro e una in linea hanno permesso a Pippo di farsi conoscere anche dal grande pubblico che ora ripone in lui tutte le proprie speranze. Mentre Nibali, a causa dell’inesorabile incedere del tempo, non ha più la gamba dei giorni migliori e alla fine ha chiuso al settimo posto della classifica generale, Ganna rappresenta il presente e il futuro del nostro movimento, sia in ottica vittoria di tappa in un grande giro, sia nelle grandi classiche di un giorno. Dotato di un fisico imponente, il ciclista azzurro non sembra ancora pronto per competere nella classifica generale di una grande corsa a tappe ma non è escluso che nei prossimi anni, con una preparazione fisica specifica, riuscirà a diventare anche un corridore in grado di portarsi a casa il Giro, il Tour de France o la Vuelta. Mentre restiamo in attesa di un ricambio generazionale dopo l’era segnata da Vincenzo Nibali, Ganna pare al momento l’unico in grado di tenere alta la nostra bandiera nei prossimi anni, con Ciccone, Formolo e Aru che sembrano aver smarrito se stessi e non sono ancora riusciti a compiere il tanto atteso salto di qualità.

 


Le altre nazioni, Slovenia, Belgio e Inghilterra su tutte, continuano a sfornare talenti a ripetizione, mentre il nostro movimento non riesce più a generare ciclisti del calibro di Nibali. Nonostante l’Italia risieda ancora nelle prime posizioni del Ranking mondiale dell’UCI, siamo alla disperata ricerca di una punta di diamante del nostro movimento e sembra che finalmente l’abbiamo trovata in Pippo Ganna.

 

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