Il docufilm “Il Francesco di Palermo” in concorso al Foggia Film Festival

di Giuseppe Salerno
07/10/2019

E’ ufficialmente in concorso al Foggia Film Festival il docufilm dal titolo “Il Francesco di Palermo” prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia, sede Abruzzo, di Antonio Turco. Il 22enne mistrettese, con la passione per la cinematografia ed il reportage, ha girato un film interamente dedicato alla missione “Speranza e carità” di Biagio Conte.

Il Foggia Film Festival, giunto alla 9° edizione, si terrà dal 24 al 30 novembre 2019, e si pone l’obiettivo di promuovere il linguaggio audiovisivo del cinema italiano, favorire la conoscenza di nuovi autori, la circolazione del documentario italiano, sostenere la visibilità di opere sperimentali che non trovano adeguata distribuzione, con particolare attenzione alle cinematografie e tendenze artistiche emergenti. Un concorso che programma iniziative rivolte alla formazione degli studenti e delle giovani generazioni, organizzando rassegne, convegni, seminari di studio, laboratori, workshop e tutte le iniziative editoriali funzionali all’obiettivo.

Previsti due Premi speciali Rai Scuola agli studenti-filmakers delle Scuole superiori e Università che partecipano al contest Student Film Festival. Student Film Fest è un luogo d’incontro e di confronto che si propone di dare visibilità ai prodotti audiovisivi realizzati dalle giovani generazioni, nel contempo si propone quale vetrina delle opere di qualità sul mondo socio-culturale, attraverso la proposta di proiezioni, incontri, dibattiti e programmi speciali dedicati al “cinema giovane”.

In concorso dunque il viaggio, interamente girato da Antonio Turco, all’interno della missione fondata dal missionario laico Biagio Conte, che, emulando Francesco D’Assisi, si spoglia delle proprie vesti rinunciando ai propri averi, per cercare di rispondere alle drammatiche situazioni di povertà ed emarginazione della sua città natale. Un posto in cui, nella zona periferica di Palermo tra la stazione centrale e il quartiere Brancaccio, barboni, vagabondi, giovani sbandati, alcolisti, ex detenuti, separati, prostitute profughi, immigrati, vivono l’un per l’altro, chiamandosi tutti fratello e sorella, senza alcuna distinzione.

Antonio con le sue telecamere entra dentro e vive esplicitamente il centro di accoglienza che ospita più di 1000 persone, fra uomini donne e bambini. Parla con gli ospiti, riprende le attività di ciascuno di loro e si sofferma su alcuni casi, ritenuti dallo stesso, particolari. Il 15 settembre papa Francesco, in visita a Palermo, si è fermato a pranzo alla missione di Biagio Conte e Antonio era presente. Non poteva mancare nel suo film l’appuntamento tra il Santo Padre e i nuovi poveri, ovvero a tutti quelli che rimangono indietro e ai margini di questa società indifferente.

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