Inchiesta autostrade siciliane: indagata Anna Sidoti, sindaco di Montagnareale

di Redazione
12/04/2017

Sono settanta i decreti di pagamento al centro delle indagini della Dia sul Consorzio per le autostrade siciliane e riferiti a 60 opere da realizzare. Di questi, secondo l’accusa, tutti erano viziati di forma e alcuni erano completamente inesistenti perché mancavano i progetti. Lo stesso Gip nel provvedimento parla “di fatti sconcertanti”.

Alcuni degli indagati nell’inchiesta facevano lavori come Responsabile unico del provvedimento (Rup) per il ripristino delle cabine di Sos nelle autostrade, facendosi liquidare come straordinario un lavoro ordinario così da ottenere il 2 per cento in più previsto dalla legge. Tra gli indagati Anna Sidoti, sindaco di Montagnareale, già sotto processo a Patti per l’affidamento di un incarico ad una cugina.

Nell’inchiesta ‘Tekno’ sono contestati la concessione e il pagamento ai 57 dipendenti, con quote diverse, di incentivi ottenuti per del lavoro che, secondo l’accusa, sarebbe stato svolto nell’orario d’ufficio e per compiti previsti dalla mansione svolta per conto del Consorzio per le autostrade siciliane. Un dipendente, sentito da Dia e Procura, ricostruisce: “lavoravo all’assistenza delle colonnine ‘Sos’ dell’autostrada, in quanto competenza dell’ufficio in cui lavoravo, su segnalazioni della polizia stradale e dell’Anas, non sapevo che l’attività facesse parte di un progetto”.

Per questo sostiene di “non avere ricevuto incarico formale per questa attività” che era di routine, ma quando è andato in pensione ha avuto accredito nel Trattamento di fine rapporto una somma in più, circa 2.000 euro, frutto di un decreto dirigenziale, che, rileva, “presumo possa essere l’incentivo dell’attività svolta”. Incassato, sostiene, a sua insaputa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.