L’A.C.R. Castelliccese getta definitivamente la spugna. Scaduto  il 18 settembre il termine ultimo per l’iscrizione in terza categoria, dopo quarant’anni ininterrotti di attività agonistica , la Società biancorossa infatti non sarà ai nastri  di partenza della stagione agonistica targata LND Sicilia. Fiore all’occhiello del calcio nebroideo nell’ultimo decennio, la Castelluccese lascia dopo aver disputato per 4 anni consecutivi il campionato di Promozione e dopo aver centrato nell’ultima stagione un 7° posto storico a due passi dalla zona playoff.

Quali i motivi di questa resa così inaspettata quanto dolorosa? È chiaro che  l’indisponibilità del Comunale ‘Enzo Bearzot”, interessato da lavori di ammodernamento, e la difficoltà nel trovare una “nuova casa” disponibile, hanno influito pesantemente sulla drastica decisione presa dalla dirigenza guidata dal Presidente, avvocato Giuseppe Ruffino.

Ma dietro quella che può essere considerata la principalis causa c’è altro? Secondo  voci malcelate di alcuni diretti interessati,  si.

Sicuramente  la stanchezza di una classe dirigente che, dopo aver portato la Castelluccese a livelli fino a qualche anno fa impensabili, per un verso non è riuscita a coinvolgere altri soggetti in grado di dare un sostanziale contributo al consolidamento societario, e  per l’altro verso invece ha dovuto fare i conti con una realtà sempre meno interessata alle sorti della squadra locale; un disinteresse che in molti casi si trasformava in  dure critiche legate alla scelta (inevitabile per la disputa di un campionato di Promozione) di allestire formazioni con un numero esiguo di calciatori autoctoni.

Di sicuro comunque c’è che la bandiera biancorossa della Castelluccese, per la stagione calcistica 2023/2024, resterà ammainata e chissà se si tratterà solo di un anno sabbatico o di un periodo di riflessione ancora più lungo. Certo che  con un impianto sportivo ristrutturato e presumibilmente pronto per la stagione 2024/2025 sarebbe auspicabile un nuovo kick off per ripartire di slancio.