La condotta Nebrodi verso la costituzione: all’ordine del giorno il riconoscimento da Slow Food
La condotta Slow Food Nebrodi sta già muovendo i primi passi concreti verso la piena realizzazione di un sistema che guarda il territorio a partire dal territorio stesso. Formulati, discussi e presentati al comitato e organi competenti, da parte dei rappresentanti del comitato promotore Giuseppe Mormino, Lidia Calà, Salvatore Granata, Vincenzo Pruiti e Lisa Bonasera, i punti cardine per la costituzione della condotta che attenderà il vaglio del consiglio regionale già il 20 dicembre. I promotori giudicano fondamentale la riconoscibilità del territorio attraverso gli attori presenti su campo, agricoltori, allevatori, ristoratori molti dei quali già vicini a slow food, per creare una rete che possa proporre le eccellenze enogastronomiche a livello regionale, nazionale e internazionale.
Con presìdi slow già presenti come il Suino Nero dei Nebrodi, la Provola dei Nebrodi e l’Oliva Minuta la condotta punta a valorizzare ulteriori prodotti come il Canestrato vaccino, l’uso di farina proveniente da grani antichi (Tummilia, Russelllo ecc.) e l’uso di lievito madre, la pasta reale di nocciola e la ricotta. Importante la definizione di Nebrodi come territorio che non è solo ente parco ragionale ma comprensivo di tutti i comuni che vanno dai confini col mar Tirreno a quelli con i Peloritani, Madonie e zone pedemontane dell’Etna. Tra i punti salienti il recupero di varietà agricole tipiche di ogni territorio ricadenti nei Nebrodi, per metterle in rete e creare un paniere di prodotti tipici locali; il coinvolgimento di giovani e anziani per un “percorso della memoria” che possa recuperare i saperi legati all’identità territoriale di ciascun comune. Messa in relazione di produttori agricoli con ristoratori e realtà ricettive della zona, per trasmettere conoscenza e dare visibilità ai prodotti autoctoni, ai luoghi di produzione agricola, ai metodi di coltivazione specifici dei prodotti. Le Family Farm sono modelli di realtà presenti su territorio che la condotta slow si pone di promuovere ai fini di ulteriore sviluppo per consentire a curiosi, appassionati e visitatori di vivere la quotidianeità locale. Altro tema di notevole importanza è l’educazione dei bambini al mangiar sano: partire dalle mense scolastiche attraverso progetti mirati che portino in tavola ciò che si produce a “km zero” sensibilizzando così anche le famiglie. Eventi, due già in programma a fine mese, che prevedono la collaborazione con altri enti, associazioni, gruppi di azione locale, consorzi, scuole per la crescita di un territorio rimasto troppo a lungo in ombra.