“La piccola Torino”: l’ultimo libro di Pietro Ficarra che ricorda le vittime della violenza fascista del 1921 a San Piero Patti

di Redazione
17/01/2022

La fine della Grande Guerra sconvolge San Piero Patti, sui Nebrodi, che va incontro alle violenze del Fascismo ancor prima che esso prenda il potere in Italia. È il tema centrale dell’ultimo romanzo di Pietro Ficarra, “La piccola Torino” (Editore Youcanprint) che racconta di una Sicilia inerte e sottomessa a retaggi feudali, la vita quotidiana di padroni e servi, mondo contadino e piccola borghesia, è sconvolta dall’irruzione della politica.

Il libro narra la storia di un triennio, dal 1919 al 1921, intorno ai personaggi di Vincenzo e Maddalena: comincia con la fine della guerra e il ritorno dal fronte e finisce in America. Intorno i padroni che non rinunciano a essere ciò che sono sempre stati, e la gente di Sampieri, analfabeta ma entusiasta di poter legittimare finalmente la propria dignità, almeno fino a quando non viene nuovamente offesa dalla violenza fisica dei fascisti, come sta avvenendo in Continente. La costituzione delle sezioni dei partiti di massa trasformano la vita di paese, le persone e le relazioni, anche le più intime, di vecchi liberali e galantuomini siciliani, socialisti e comunisti, preti, artigiani, campieri, contadini e braccianti. Le camicie nere, a braccetto con le istituzioni, obbligano con la violenza alla rassegnazione, ma un mondo antico è scomparso per sempre, anche se il nuovo è costretto a rimanere in silenzio nelle menti e nei cuori per oltre un ventennio.

“I tempi degli editori importanti sono troppo lunghi e alla fine ho pensato che storie come questa che racconto – anche per non andare oltre il centenario della sua tragica conclusione – non possono e non devono, soprattutto di questi tempi, restare a lungo nel cassetto – afferma Pietro Ficarra -. Servono a raccontare ciò che è stato a chi ha poca memoria delle vicende della storia e a tenerci cari, pur con tutti i difetti, i nostri giorni. Non è solo la storia dei paesani di Sampieri, perché ci sono i riferimenti alla storia delle genti dei Nebrodi, di Messina e del Messinese, e della Sicilia intera, il Fascismo prima del Fascismo e le sue vittime. Ci sono i luoghi, le persone, la vita di un secolo fa: un affresco del passato, la nostra storia. Il libro è stato appena pubblicato, è disponibile presso l’editore e sui principali stores on line: Ibs, Mondadoristore, Amazon, ecc. La scelta di anticipare l’uscita del libro lo priva al momento di una rapida distribuzione capillare nelle librerie e attraverso i canali di comunicazione più importanti, ma chi volesse rendere nota la sinossi qui sotto e far conoscere questa uscita non aiuterebbe tanto me – qualche copia in più venduta poco conta – quanto contribuirebbe a far conoscere un importante frammento di storia della Sicilia e dei Siciliani”.

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