Mafia dei pascoli, 13 arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza di Nicosia

di Giuseppe Salerno
21/09/2022

All’alba di questa mattina più di cento militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a 13 ordinanze di custodia cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta Graziella Luparello, nell’ambito dell’operazione “CARTA BIANCA” nel territorio di Centuripe, Regalbuto, Troina, Adrano, Catania e Randazzo.

Sequestrate somme di denaro, società e aziende per oltre 3 milioni di euro. I reati contestati sono vari: interposizione fittizia, truffa, falso, reimpiego di capitali illeciti. Tra i soggetti destinatari della custodia cautelare anche un avvocato del Foro di Catania e l’ex direttore dell’Azienda Speciale Silvo Pastorale del Comune di Troina. Altri sei soggetti sono stati invece sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.

Le indagini della Guardia di Finanza di Nicosia e della DDA di Caltanissetta, con a capo il Procuratore Salvatore De Luca e coordinate dai Sostituti Pasquale Pacifico e Dario Bonanno, hanno consentito di acclarare come il metodo fosse sempre quello da tempo denunciato da Antoci, cioè le sistematiche infiltrazioni nel settore dei contributi europei per l’agricoltura.

Gli indagati avevano messo le mani anche sui pascoli demaniali sempre utilizzando tutta una serie di imprese a loro collegate tentando di aggirare fraudolentemente le regole previste dal “Protocollo Antoci” e del conseguente “nuovo codice antimafia” che lo ha in toto recepito nel 2017. Circa 1200 ettari di pascoli demaniali, hanno permesso agli indagati di percepire illecitamente elevati contributi comunitari.

Dall’attività di indagine, inoltre, è emerso che gli indagati risultano anche legati da rapporti di parentela o affinità con soggetti già condannati in via definitiva per associazione di stampo mafioso in quanto esponenti di rilievo di famiglie di cosa nostra operanti nel territorio. Come ormai noto, bastava mantenersi sotto la soglia dei 150 mila euro, oltre la quale risultava obbligatorio per la pubblica amministrazione richiedere l’informativa antimafia, per eludere e autocertificare falsamente di avere i requisiti previsti dalla norma.

L’ex Presidente del Parco dei Nebrodi, Peppe Antoci, che coglie l’occasione per esprimere più sentiti complimenti e ringraziamenti alla Guardia di Finanza di Nicosia e alla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, il occasione degli arresti di stamattina ricorda come hanno usufruito di tali erogazioni personaggi come Gaetano Riina fratello di Totò, le famiglie Santa Paola Ercolano e tantissimi altri capi mafia non solo siciliani.  È così che in questi lunghi anni sono state assicurate alle consorterie criminali milioni e milioni di euro a discapito dei poveri agricoltori onesti per anni vessati dai mafiosi.

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