Mafia, la Dia: tortoriciani ancora centrali nel potere della provincia
Le estorsioni e la droga business prevalenti
Le indagini “hanno confermato come i gruppi mafiosi continuino a trarre linfa vitale dalle estorsioni e dal traffico di stuoefacenti, attività che, se lette in valore assoluto, concorrono a geolocalizzare gli ambiti di competenza e a rendere più chiare le alleanze in atto, specie quelle finalizzate all’approvvigionamento della droga”. In riferimento al mercato della droga la Dia cita l’operazione Senza Tregua da cui è emerso che elementi del clan Mangialupi ed esponenti anche di vertice del gruppo mafioso dei tortoriciani avevano stretto rapporti con i clan calabresi dei Norta-Strangio d San Luca in provincia di Reggio Calabria.
Accanto alle tradizionali attività illecite della mafia si aggiunge l’usura mentre la criminalità messinese continua a puntare sulla infiltrazione negli appalti, nell’edilizia, nel settore dei servizi, dello smaltimento dei rifiuti e degli esercizi commerciali.