Manifestarono per tribunali di Mistretta e Nicosia: prescrizione per 78 imputati

di Giuseppe Salerno
10/09/2021

Il giudice Vincenzo Mandanici, del Tribunale di Patti, accogliendo le richieste dei difensori Antonio Di Francesco, Carmelo Occhiuto, Salvatore Timpanaro, ha dichiarato la prescrizione per 78 imputati, mentre l’amastratino Sebastiano Maniaci, difeso dagli avvocati Orietta Lutri e Andrea Maniaci, ha rinunciato alla prescrizione ed è stato assolto con formula piena perché non ha commesso il fatto.

Erano stati tutti accusati di aver, in concorso tra loro, cagionato un’interruzione del traffico ferroviario, mediante l’occupazione dei binari nonché delle aree limitrofe alla stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra dalle 7,00 alle 11,00, dell’11 settembre 2013.

Otto anni fa un buon numero di manifestanti, ai quali stavano a cuore le sorti dei tribunali di Mistretta e Nicosia, intervenne pacificamente ad una manifestazione di protesta, debitamente preannunciata agli organi di polizia, nei pressi della stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra. Per garantire la sicurezza del trasporto ferroviario, le FF SS si organizzarono bloccando la circolazione per quattro ore, dalle 7 alle 11, all’altezza della stazione della Città delle Ceramiche. Avvocati, professionisti, sindaci dei Nebrodi e cittadini manifestarono nei pressi dei binari mandando, inevitabilmente, in tilt tutto il sistema di circolazione ferroviaria, con treni soppressi e ritardi che sono arrivati anche a 140 minuti.

Nel 2017 ai partecipanti alla manifestazione, ai quali la polizia era riuscita a dare un nome e un cognome, venne notificato il decreto penale di condanna, provvedimento che si caratterizza per l’assenza del contraddittorio il cui scopo è quello di saltare sia l’udienza preliminare sia il dibattimento. L’opposizione al decreto penale, disposto dal giudice su richiesta del pubblico ministero, che ha ritenuto che ci fossero gli estremi per applicare la pena pecuniaria, porta al decreto di citazione a giudizio e gli imputati a rispondere, il prossimo 9 aprile, dei reati ascritti agli articoli 110 e 340 del Codice Penale.

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