Mistretta, fondi rustici: allevatori diffidano Commissione straordinaria

di Redazione
03/04/2020

Alcuni allevatori rappresentati da Vincenzo Agnello, Sebastiano Sanzarello, dall’avvocato Gabriella Regalbuto e da Riccardo Zuccoli, quest’ultimo in qualità di Responsabile UCI territoriale di Santo Stefano di Camastra, attaccano la deliberazione della Commissione straordinaria dalla quale traspare la ferma volontà di proseguire con i bandi per la concessione in affitto dei terreni di proprietà del Comune di Mistretta.

Scrivono una dura nota alla Commissione straordinaria e per conoscenza al Prefetto di Messina, al Presidente della regione, Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici della Sicilia e al Presidente della Consulta Nazionale delle Proprietà Collettivi che noi proponiamo integralmente:

“Della delibera di questa Spett.le Commissione adottata con provvedimento n. 60 del 2 aprile 2020 e pubblicata all’Albo Pretorio in pari data, allegata alla presente, significano quanto segue. Vorremmo sottoporre a questa Spett.le Commissione, al Prefetto, al Presidente della Regione, al Commissario per la liquidazione degli usi civici per la Sicilia, al Presidente della Consulta Nazionale dei domini collettivi, a cui pure è indirizzato per conoscenza questo documento, le nostre considerazioni in merito ad alcuni passi della sopra citata delibera e precisamente:

1. (pag. 3 delibera n. 60 del 2.4.2020) “questa Commissione, per i1 raggiungimento degli obiettivi prefissati nel provvedimento di scioglimento degli organi elettivi, ha da subito indirizzato l’attività gestionale per la valorizzazione dei fondi rustici al rispetto dei principi di legalità e trasparenza, individuando i medesimi principi quale strumento indispensabile ed inderogabile per rimuovere un sistema gestionale non in linea con il vigente quadro normativo, così come acclarato dall’anzidetta Commissione ispettiva di accesso, e fonte di un probabile danno all’erario comunale,”

2. (pag. 4 delibera n. 60 2.4.2020) “DATO ATTO CHE
– la Commissione Straordinaria, nella pacifica assenza di titoli costituivi di usi civici e nel rispetto del principio della continuità degli atti amministrativi, che avevano prodotto effetti giuridici rilevanti nella sfera giuridica di terzi, consolidatisi, peraltro, in un lasso di tempo molto lungo, si è determinata a riapprovare, al fine dell’assegnazione dei fondi rustici, gli atti di regolazione della procedura amministrativa propedeutica all’assegnazione delle terre al fine di tutelare, non già astratti interessi pubblici, ma puntuali diritti della comunità amastratina, nel rispetto dei principi di trasparenza e legalità e, dunque, all’interno di un quadro di regole ispirate al buon andamento dell’amministrazione pubblica;”

– “in ogni caso, al fine di fugare ogni possibile dubbio in ordine al regime giuridico cui assoggettare i fondi de quibus, la Commissione, durante la procedura di adozione del Regolamento per l’assegnazione dei fondi rustici attraverso lo strumento contrattuale, con nota n. 8643 del 3.9.2019, interessava l’Ufficio del Commissario regionale per la liquidazione degli usi civici, assecondando anche istanze in quel frangente rappresentate da alcune associazioni locali, al fine dell’eventuale reperimento di titoli costitutivi degli usi civici non esistenti agli atti del Comune e mai fatti valere da alcuno, anche alla luce della l.r. 4/2003;” (pag 4 della delibera n. 60 del 2.4.2020)

3. (pag. 6 delibera) “PRESO ATTO CHE: a) con sopraggiunto provvedimento, n. 42123 del 27 .2.2020, il Commissario per la liquidazione degli usi civici in Sicilia, ritenendo sussistenti vincoli di uso civico su alcuni terreni del Comune di Mistretta anche oggetto della procedura di assegnazione, ha ordinato il deposito della relazione di ricognizione e dei relativi atti istruttori presso la Segreteria del Comune ed ha disposto in ordine alla relativa pubblicazione all’Albo Pretorio avvenuta in data 3.3.2020;
b) la relazione di ricognizione dell’istruttore demaniale non richiama alcun atto costitutivo degli usi civici sui fondi rustici di proprietà del Comune;
c) in ogni caso detta relazione ricognitoria – ancora in fase di valutazione da parte degli uffici e verosimilmente dei soggetti a vario titolo interessati – è pervenuta solo a procedura di assegnazione già avviata e ad offerte già acquisite.”

Quanto al punto contrassegnato con il numero 1 si enuncia quanto segue:

Il rispetto dei diritti derivanti dalle terre del demanio civico chiesto a più riprese dai cives amastratini non è un capriccio; è un diritto riconosciuto e tutelato da Leggi dello Stato e da Leggi Regionali, che più volte sono state richiamate nel corso del lungo rapporto epistolare (spesso senza risposta) e dialettico tra i sottoscritti rappresentanti di categoria e la Commissione Straordinaria. Che la Commissione asserisca di aver voluto improntare la Sua azione a principi di legalità e trasparenza è un assunto ovvio, pleonastico e ormai stucchevole, visto l’evolversi della situazione.
Tutti gli Enti sono tenuti ad improntare la propria azione a principi di legalità e trasparenza, nel rispetto delle leggi dello Stato, tutte. Che siano esse comode o scomode, favorevoli o sfavorevoli, condivise o meno.
Nulla di nuovo, dunque, da parte di questa Spett.le Commissione.
Eppure, nonostante i ripetuti proclami di legalità e trasparenza, la Commissione continua a disapplicare la Legge dello Stato nella misura in cui continua a disconoscere l’esistenza del demanio civico e degli effetti che un tale diritto produce su un determinato territorio.

È legge dello Stato quella per cui il demanio civico è un diritto imprescrittibile (imprescrittibile si dice di un diritto che non si prescrive, che non si estingue per il non uso) è, altresì, un diritto non usucapibile (pertanto, anche in caso di possesso indisturbato uti dominus per almeno 20 anni, non potrà intervenire l’usucapione); ed è un diritto inalienabile (salvo legittimazione da parte dei Commissari per la liquidazione del demanio civico che sono, a tutti gli effetti di legge, dei magistrati speciali). Questa è un’estrema sintesi della definizione di dominio collettivo (uso civio o demanio civico), recentemente oggetto di studi del legislatore italiano il quale con l’art. 1 della Legge 20 novembre 2017, n. 168, “in attuazione degli articoli 2, 9 e 42 comma 2, 43 della Costituzione, la Repubblica riconosce i domini collettivi, comunque denominati, come ordinamento giuridico primario delle comunità originarie” Se questa è una parte, la più recente, del quadro normativo che disciplina il demanio civico, a parere degli scriventi, sembra che nel contesto amastratino la Commissione non stia improntando la propria azione ai millantati principi di legalità e trasparenza.

LEGALITA’: “L’essere conforme alla legge e a quanto è da questa prescritto” (enciclopedia Treccani)
Il comune di Mistretta è stato segnato da una vicenda, quella dello scioglimento, che ha turbato gli animi di tutti i cittadini, sia amastratini che dell’intero comprensorio nebroideo. Ma la mala gestio delle passate amministrazioni comunali non può essere uno scudo dietro il quale nascondersi per negare diritti riconosciuti e garantiti da Leggi dello Stato.  Il diritto di demanio civico, chiesto più volte, manifestato pubblicamente, invocato davanti al Commissario per la liquidazione degli usi civici in Sicilia, a cui è seguita la relazione di ricognizione, è per i cittadini di Mistretta quel mezzo per riscattare l’immagine del territorio e della categoria agricola. E la Commissione, in un’ottica di collaborazione, ascolto, comprensione di una comunità, avrebbe dovuto essere il veicolo per il riscatto della popolazione tutta, avrebbe dovuto rappresentare l’aiuto dello Stato, la presenza certa dello Stato al fianco di una comunità incolpevole.

L’esercizio del demanio civico avrebbe potuto consentire a tutti gli allevatori amastratini in particolare, e i cives tutti, a godere dei propri diritti sul demanio civico, operando una nuova ripartizione delle terre, garantendo e attribuendo tale diritto a tutti i locali operatori del settore, con la ovvia, mai contestata, corresponsione di un canone, a cui nessuno si è mai voluto sottrarre.
Invece, la Commissione, forte del suo pregiudizio sociale diffuso, ha preferito precludere ai cittadini di Mistretta il diritto ad una rinascita. Dobbiamo, amaramente, prendere atto che lo Stato ha deciso non solo di abbandonare dei liberi cittadini che non sono coinvolti nelle vicende dell’amministrazione comunale, ma che ha anche scelto di “punirli” perché cives di un comune su cui insiste un marchio di criminalità.
Ci permettiamo di ricordare che la norma sui domini collettivi oltre all’aspetto etico, rappresenta un’opportunità per lo sviluppo locale, un’opportunità per i giovani che possono cominciare a trovare spazi in un settore, quello zootecnico, fortemente votato al sacrificio; rammentiamo che i domini collettivi e la garanzia che gli stessi costituiscono per i cittadini di Mistretta, può rappresentare un volano ed un incentivo per le nostre aziende ad investire in loco e una garanzia per i giovani a non dover lasciare le proprie terre per avere assicurato un futuro.

Quanto ai punti contrassegnati con il numero 2 si enuncia quanto segue:

La Commissione sostiene nel pubblico documento che oggi commentiamo, e non solo (avendolo sostenuto e ribadito più volte nel corso di questi mesi), che nel Comune di Mistretta, nonché tra gli stessi funzionari del Comune di Mistretta, nessuno MAI abbia avuto conoscenza dell’esistenza di questo diritto del demanio civico sui terreni amastratini, accusandoci più volte di essere pretestuosi e capricciosi, se non addirittura venditori di “fuffa”.
La Commissione sa che questo non corrisponde al vero? Sa dell’esistenza di delibere delle precedenti amministrazioni comunali, sottoscritte dagli stessi funzionari che oggi fanno parte della Commissione di gara per l’affitto dei fondi rustici? delibere nelle quali, presupposta e conosciuta l’esistenza del demanio civico sul territorio amastratino, veniva richiesto l’intervento del Commissario per la liquidazione del demanio civico?
Qualora la Commissione non ne fosse a conoscenza, si allega, per facilitare le procedure di reperimento delle passate delibere, (tra le tante delibere disponibili) copia di una delibera del Consiglio comunale di Mistretta del 29.04.2013 relativa alla vendita del demanio civico denominato “Feudo Francavilla” approvato dal responsabile finanziario Dott.ssa Truglio (oggi anche componente della commissione di gara per l’affitto dei fondi rustici ai sensi della legge agraria).

Delle due, l’una.

Quanto al punto contrassegnato con il numero 3 si enuncia quanto segue:

Sia gli scriventi rappresentanti di categoria che gli allevatori tutti, siamo sopraffatti da un sentimento di ilarità quando leggiamo che la Commissione Straordinaria prende atto dell’esistenza dei domini collettivi su quasi tutto il territorio di Mistretta, non riconoscendone la validità per motivi che esulano da logiche giuridiche e di diritto; limitandosi a sostenere che il riconoscimento (già noto a tutti i funzionari comunali come si evince dalle delibere delle passate amministrazione) sia arrivato in ritardo, cioè dopo la pubblicazione dei bandi pubblici di affitto.
Non sta a noi ricordare alla Commissione Straordinaria che il diritto italiano, e precisamente la legge n. 241/1990 art 21 quinques prevede espressamente che “Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell’adozione del provvedimento o, salvo che per i provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell’organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge.” Chiamasi, in gergo, autotutela.

Concludiamo, riportando ai nostri Pregiatissimi lettori che la Commisione Straordinaria ha anche rigettato la richiesta eccezionale degli allevatori di Mistretta di assegnazione temporanea dei pascoli; nonostante l’improcrastinabile esigenza da loro manifestata che nasce dal mancato pascolamento per due anni sui terreni demaniali con notevole incremento dei costi di gestione per sfamare gli animali, il mancato percepimento dei premi comunitari legati al possesso dei terreni, la persistente siccità che solo in questi ultimi giorni sta dando un po’ di tregua, e in ultimo il grave momento di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 con cui si sta derogando a qualsiasi regola economico-finanziaria, la Commissione Straordinaria ha chiaramente rigettato le loro istanze adducendo ancora una volta un principio di prioritario interesse economico del Comune. Gli allevatori si sentono ancor più indignati e offesi quando la Commissione, nonostante il tragico momento che stiamo tutti vivendo, nella propria nota in riscontro alle loro richieste sostiene di voler aprire al mercato “nella ricerca di soluzioni più vantaggiose per l’ erario e nell’interesse delle più qualificate forze produttive”, minando l’equilibrio e la pace sociale del contesto Nebroideo.

Eppure, in un momento così difficile, in cui lo Stato ci chiede di combattere con lui questa guerra invisibile, speravamo, evidentemente da illusi, che gli Enti pubblici (anche se temporaneamente gestiti da Commissari Straordinari) fossero un aiuto per i produttori locali, andando incontro alle loro esigenze e facendo tutti insieme quadrato, come indicazione del nostro Governo nazionale. Invece, dobbiamo amaramente constatare che la Commissione Straordinaria si sta ponendo come avversaria degli allevatori e dei produttori amastratini, minando la loro ormai stentata sopravvivenza, intralciando i loro tentativi di ripresa e scoraggiando le nuove generazioni a ricevere l’eredità dei propri padri.
Nelle nostre figure di riferimento sindacale, temiamo che queste negatività, questi comportamenti avversi alla cittadinanza di Mistretta, agli allevatori amastratini e ai loro DIRITTI possano portare ad uno scadere del percorso ispirato perfettamente alla sola LEGALITA’ e agli strumenti di Diritto fin qui utilizzati per far sapere e far valere i loro diritti.”

I sottoscritti, pertanto, diffidano questa Commissione Straordinaria dal compiere qualsiasi atto o formalità relativo alla prosecuzione delle procedure per l’affitto dei fondi rustici ai sensi dei bandi di gara mediante pubblico incanto.

 

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