Mistretta, l’ex sindaco Liborio Porracciolo è candidabile

di Giuseppe Salerno
26/05/2021

L’ex sindaco di Mistretta, Liborio Porracciolo, è candidabile. Lo ha stabilito il Tribunale di Patti che, dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, si è pronunciato sull’incandidabilità promossa nei confronti di cinque amministratori mistrettesi.

Per i giudici, sia per l’ex primo cittadino sia per l’ex consigliere comunale Vincenzo Provenzale, non risultano elementi tali da ricondurre la loro posizione e le loro condotte direttamente o indirettamente alla rilevata permeabilità dell’Ente a “condizionamenti esterni della criminalità organizzata”.

Il Tribunale pattese ha invece dichiarato non candidabili alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento Europeo, nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento del Consiglio Comunale di Mistretta, Vincenzo Tamburello, Benedetta Sgrò e Felice Testagrossa.

Il Presidente del Consiglio Comunale, Felice Testagrossa, espresso dalla maggioranza politica che controllava il predetto organo e di cui facevano parte Vincenzo Tamburello e Benedetta Sgrò, secondo i giudici “ha contribuito ad uno degli episodi ritenuti significativi dell’inquinamento della vita politico amministrativa mistrettese e della permeabilità dell’ente locale alle pressioni di interessi privati e facenti capo ad ambienti della criminalità organizzata.

“Conseguentemente – scrivono i magistrati – gli elementi sino ad ora compendiati appaiono evidente dimostrazione che il Testagrossa ha posto in essere delle condotte che hanno concretamente contribuito all’adozione del provvedimento di rigore nei confronti dell’amministrazione mistrettese”.

Vincenzo Tamburello – scrivono i giudici – ha mostrato di accogliere favorevolmente le richieste di supporto provenienti da esponenti criminali come Lo Re, di essere quantomeno consapevole delle attività illecite architettate da Lo Re ai danni di Fortunato, di essere attivo nel curare gli interessi di soggetti come Lamonica Antonino, di avere una consuetudine di rapporti con l’allora esponente di punta della locale famiglia mafiosa (se si tiene conto che soltanto nel corso dell’indagine del 2011 sono state registrate ben sette visite di Tamburello presso il casolare ove risiedeva Maria Rampulla).

Benedetta Sgrò ha partecipato e si è aggiudicata due gare d’appalto bandite dal Comune di Mistretta, godendo di un atteggiamento quantomeno compiacente degli uffici tecnici e sfruttando la sua posizione politica per evitare la dichiarazione della netta causa di incompatibilità.

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