Monte Soro, la cima più alta dei Nebrodi

di Carla Lopes
30/12/2021

Monte Soro è la cima più alta dei Nebrodi. Si raggiunge tramite una strada asfaltata dal bivio di Portella Femmina Morta (1524 m.slm), posto sulla s.s. 289 San Fratello-Cesarò. Dalla vetta del verdissimo Monte Soro si offre un panorama vasto ed indimenticabile: a settentrione la costa tirrenica e le isole Eolie; ad est la Serra del Re che occlude la vista verso i Peloritani; a sud-est l’imponente sagoma dell’Etna che degrada verso la valle del Simeto; a sud la catena montuosa di Monti Erei e ad ovest quella delle Madonie. Il clima in cima è pressoché appenninico. In inverno è tra le prime vette dell’isola ad essere coperta dalla neve che a volte può durare da novembre fino ad aprile. In estate le temperature massime arrivano a 20-22 gradi, in inverno scendono sotto lo 0 e possono raggiungere anche i -12 gradi.

Molti sono gli aspetti naturalistici, oltre a quelli micologici, che fanno di Monte Soro un luogo unico e straordinario. La sua fitta copertura arborea è formata prevalentemente da foreste di querce, aceri, agrifogli e faggi, di antica origine nord europea che, grazie alle favorevoli condizioni climatiche ed al substrato geologico, sono arrivate fino ai giorni nostri. In una escursione a Monte Soro, è da non mancare la visita al monumentale Acero montano (Acer pseudoplatanus), uno dei più grandi d’Italia (22 metri di altezza e circa 6 metri di circonferenza). L’Ente Parco dei Nebrodi ha provveduto a salvaguardare questo patriarca creando un apposito sentiero corredato da segnaletica e recinzione.

L’Acerone di Monte Soro, considerato uno tra i più grandi d’Italia, foto di Giovanni Musumeci

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