“Nebrodi 2”, Lo Re resta in libertà e senza alcuna misura restrittiva

di Giuseppe Salerno
04/05/2024

L’imprenditore 62enne originario di Caronia, Giuseppe Lo Re, detto Pino, resta in libertà. Lo hanno deciso i giudici del Riesame di Messina i quali hanno rigettato l’appello che nei giorni scorsi aveva presentato la Direzione Distrettuale Antimafia. In libertà e senza alcuna misura restrittiva, così come aveva deciso il Giudice per le Indagini Preliminari

Lo Re era finito, anch’egli, al centro dell’indagine “Nebrodi 2” portata avanti dalla Procura Distrettuale Antimafia, accusato di appartenere alla famiglia mafiosa dei “ Batanesi”. Un’indagine concentrata in 530 pagine di ordinanza, culminata con l’operazione scattata lo scorso 6 febbraio e vede indagati 37 soggetti appartenenti o indiziati di appartenere alla famiglia mafiosa “tortoriciana”, poiché indagati, nel rispetto della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione dedita alla coltivazione/ acquisto/ detenzione/ cessione e al commercio al minuto di sostanza stupefacente di vario tipo, estorsioni, trasferimento fraudolento di valori, truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso, riciclaggio e autoriciclaggio, malversazioni di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.

I Giudici del Riesame hanno accolto la tesi difensiva dell’avvocato di Lo Re, Giuseppe Serafino, basata sulla carenza e sulla eccessiva datazione indietro nel tempo degli indizi di colpevolezza a suo carico, rigettando l’appello della DDA

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