Non veniva avvistata da tanto tempo. Ieri, al confine tra il Parco dei Nebrodi e la riserva Sambuchetti – Campanito, l’area naturale protetta situata nei comuni di Nicosia e Cerami in provincia di Enna, un allevatore di Castel di Lucio è riuscita addirittura a fotografarla.

Si tratta di una martora, un animale in espansione, rarissimo da avvistare di giorno in queste particolari aree geografiche. La martora è una predatrice dei boschi ed è presente sia sui monti Nebrodi che sulle Madonie. Un’abilissima arrampicatrice che nidifica nelle cavità e sugli alberi spesso nei nidi abbandonati da uccelli. Caccia roditori arboricoli e uccelli, ma sul terreno caccia anche conigli e lepri. Una specie protetta, che per anni è stata in competizione con i cacciatori, una “specie”, quest’ultima, più rara delle martore.

Appartenente alla famiglia dei Mustelidi, ha un corpo flessuoso e lungo fino a 51 cm (peso fino a 2,2 kg) e zampe corte, adattati ad inseguire le prede tra la fitta vegetazione; presenta una pelliccia bruna con toni giallastri e macchia pettorale dal giallo-arancio al fulvo-crema, orecchie piccole e triangolari. È un animale solitario, attivo prevalentemente di notte e al crepuscolo. Abile arrampicatrice grazie agli artigli affilati e alla coda irsuta che gli permette di mantenere l’equilibrio sui rami degli alberi. Ha un elevato battito cardiaco ed un elevato metabolismo. Queste caratteristiche sono da mettere in relazione probabilmente alla notevole motilità ed alle limitate capacità di termoregolazione dovute alla struttura molto allungata del corpo. Sino ad una trentina di anni fa era presente perlopiù negli ecosistemi boschivi e con macchia mediterranea molto fitta dei principali comprensori montani della Sicilia, mentre oggi si rinviene anche in ambienti rurali e coltivati, oltre che in periferie urbane.