Niente spoglio e nessun risultato, polemica al congresso Pd Nebrodi

di Davide Di Giorgi
03/04/2017

Chi ha vinto fra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano fra gli iscritti Pd nell’area dei Nebrodi? Mistero. E’ un giallo dai contorni polemici quello che è accaduto ieri durante il voto per le convenzioni dei circoli democratici per scegliere il nuovo segretario nazionale.

A lanciare le accuse è Francesco Natoli, dirigente del Pd di Brolo, che con un post sul suo profilo Facebook, accusa la gestione del partito e chiama in causa anche Giuseppe Antoci, subcommissario del Pd messinese e sostenitore della mozione Emiliano.

“Oggi ho votato a Sant’Agata di Militello, dove votavano i tesserati dell’area dei Nebrodi. Alle 20 si sono chiuse le operazioni di voto  con un dato di 222 votanti su circa 2000 aventi diritto“, racconta Natoli, sottolineando così la disparità tra il numero di tessere e i reali votanti, sul tesseramento, infatti, non poche erano state le polemiche, era stato perfino presentato un ricorso ai garanti per presunte “anomalie”.  “Stranamente non si sono effettuate le operazioni – ha continuato Natoli –  l’urna è stata sigillata e mandata al Commissario provinciale Ernesto Carbone. I dubbi su un maxi accordo provinciale a tavolino si fanno purtroppo certezze anche secondo una voce circolata che dà Renzi  al 67% e Orlando ed Emiliano al 16,5 % ciascuno. Ciò consentirebbe alle tre aree, rappresentate da Pippo Laccoto, Filippo Panarello e Beppe Antoci di dividersi i componenti negli organismi a tavolino, falsando il reale dato elettorale. Sperando che ciò non risponda al vero mi chiedo cosa ne pensano i candidati alla segreteria nazionale, i presentatori delle mozioni e le commissioni di garanzia. Cosa ne pensa il sub commissario provinciale Antoci, paladino di antimafia e legalità. Cosa ne pensa del tesseramento appena concluso e dei numeri che ne sono venuti fuori”.

La replica di Antoci non si è fatta attende. Il presidente del Parco dei Nebrodi risponde piccato a Natoli. “Prima di coinvolgere le persone – scrive Antoci su facebook – dovrebbe almeno curare con attenzione un valore che è quello della conoscenza e facendolo avrebbe scoperto che ho scritto un’apposita lettera al partito nazionale proprio perché non mi è piaciuta la modalità utilizzata per il tesseramento. Penso che ciò possa bastare per consentirle di prendersi il tempo che ritiene per scusarsi più che del merito di quello che ha scritto soprattutto del metodo che sembra più orientato a screditare che a commentare. Ma comunque come vede sarebbe bastato chiedere per saperlo ma forse Lei preferisce la tastiera in effetti è più comodo. Non entrerò ovviamente in polemica con Lei anche perché mi creda sarebbe una perdita di tempo per Lei e per me e soprattutto per le persone che Lei ha coinvolto in questa sua esternazione. Le ripeto però che io non sono paladino di nulla ma cerco, come in questo caso, di fare il mio dovere”.

Entra nella polemica anche Nelli Scilabra, ex assessore di Crocetta, che difende Natoli. ““Se oggi interviene con rabbia – ha scritto Scilabra su Facebook – è perché da sempre si è impegnato per il partito democratico e purtroppo molto spesso ha ricevuto solo prese in giro. E’ chiaro che non tutto avviene in modo limpido e lineare nelle stanza del partito, lo sappiamo entrambi e lo sa anche Francesco. I giovani oggi più che mai avrebbero bisogno di buoni esempi, di buona politica, perché non ci si può più permettere questa continua “grande fuga”, questa apatia che sfocia solo nella non politica, prassi che sicuramente non farà bene al nostro partito ma soprattuto non fa bene al nostro Paese”.

Intanto oggi è atteso l’arrivo di Ernesto Carbone a Messina, accompagnato dal responsabile organizzativo regionale Antonio Rubino. Carbone non avrà sicuramente un compito facile.

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