Oasi di Troina non paga le spettanze: proclamato stato di agitazione

di Redazione
09/08/2022

La Cisl Funzione Pubblica (FP) interprovinciale Ag-Cl-En ha proclamato lo stato di agitazione per il mancato pagamento della tredicesima mensilità 2021 e dell’una tantum per il rinnovo contrattuale ai circa 700 dipendenti dell’Irccs dell’Oasi Maria SS e chiede la convocazione di un tavolo di raffreddamento del conflitto sindacale. In caso contrario, annuncia il ricorso allo sciopero generale per “manifestare democraticamente il dissenso verso l’attuale amministrazione dell’Irccs”.

Di questa decisione la Cisl ha informato il prefetto di Enna, Matilde Pirrera, e il presidente dell’Irccs, don Silvio Rotondo, con la lettera inviata ieri da Salvatore Parello, Gian Luca Vancheri e Maurizio Sturnio, rispettivamente, segretario generale Cisl-FP Ag-Cl-En, segretario generale Cisl-FP En e segretario aziendale Cisl FP all’Irccs. Per la Cisl, “la situazione di seria crisi economica globale è sotto gli occhi di tutti e negare le spettanze dovute ai lavoratori in un momento storico come quello attuale equivale a mettere in ginocchio centinaia di famiglie, non più in grado di far fronte alle necessità quotidiane della vita”.

“Si è consumata l’ennesima burla e a tutt’oggi, dopo sette mesi di attesa e di impegni non mantenuti, la tredicesima non è stata ancora erogata e così come la somma relativa all’una tantum”. Per la Cisl, “in atto vi è, da parte dell’Irccs, una violazione del diritto fondamentale alla retribuzione” perché “gli organi preposti hanno regolarmente versato all’Istituto tutte le spettanze dovute”.

Il commento della deputata ARS di Troina Elena Pagana

“E’ il segnale di una mala gestio, dal momento che la convenzione decennale tra Irccs Oasi e Regione siciliana garantisce le entrate a fronte delle prestazioni assistenziali che l’Irccs deve erogare” – dichiara la deputata all’Ars Elena Pagana che prosegue: “Purtroppo, a farne le spese sono i circa 700 lavoratori e le loro famiglie, alle quali sono vicina. Già lo scorso marzo avevo espresso forti timori per le certezze dei dipendenti e per il futuro dell’Oasi, auspicando che si facesse chiarezza sulla gestione della struttura. Esposizione debitoria verso l’erario e condizione generale dell’Ente richiedono, a questo punto, assunzioni di responsabilità e decisioni tempestive”.

“Ad aprile, poco dopo il mio intervento – continua Pagana – le forze sindacali avevano sollevato la questione tredicesima mensilità 2021 e spettanza di circa 1000 euro per il rinnovo contrattuale. Se oggi siamo alla proclamazione dello stato di agitazione, è perché la situazione gestionale dell’Istituto, esattamente come in passato gravemente appare ancora oggi compromessa sul fronte economico e finanziario, nonostante gli ampi spazi di ristrutturazione del debito derivanti anche dalla convenzione che prevede quasi 500 milioni di euro in 10 anni. Dopo tutti gli sforzi compiuti dalla Regione per salvare una istituzione che da lavoro e svolge una funzione sociale e sanitaria importante, mi auguro che oggi si voglia finalmente prendere coscienza della realtà e adoperarsi per trovare soluzioni stabili”.

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