Ospedale di Mistretta, mancano medici: nosocomio alla canna del gas
Nodi, criticità e mancate risposte. E’ quello che si riscontra giornalmente all’ospedale “Santissimo Salvatore” di Mistretta, con medici ben sotto la soglia numerica di limite minimo.
E se cerchiamo di addentrarci nelle pieghe, o meglio nelle piaghe della sanità amastratina, dobbiamo necessariamente evidenziare i turni massacranti ai quali sono sottoposti i medici costretti spesso a lavorare per più di 48 – 60 ore a settimana, in barba alle 11 ore di riposo tra un turno di lavoro e l’altro. Senza contare la distonia di un aumento di responsabilità senza aumento di autonomia professionale, di una crescente gravosità e rischiosità senza valorizzazione economica.
La sanità ospedaliera nel nosocomio che serve la vasta area dei Nebrodi occidentali è avviata su un piano inclinato che la porta ad un certo e rapido peggioramento. Ma non esiste sanità senza ospedali, a dispetto del messaggio che si è voluto trasmettere da tempo con il processo di rilancio sulla base della partnership Asp-Giglio, peraltro senza una contestuale riorganizzazione delle cure primarie. Quell’enorme struttura che c’è a Mistretta in via Anna Salamone, non è certo un ospedale. Non esistono ospedali senza medici. Non può essere definito ospedale una struttura senza un chirurgo. Non può funzionare un’unità operativa di Pronto Soccorso con 3 soli medici titolari, un servizio di anestesia e rianimazione con due soli medici, una radiologia con tre radiologi che dovrebbe coprire la turnazione 24 ore su 24. Chiamatelo come volete, ma non ospedale.
E non è certo colpa dei giovani neo laureati in medicina che rifiutano ad entrare negli ospedali o alla conta dei meno giovani dei giorni alla alba della pensione. Tutti questi “scienziati”, strapagati, ingaggiati dalla politica per cercare di affrontare risolvere le problematiche legate alla carenza di medici, non caveranno un ragno dal buco fin quando non capiranno che SANITA’ vuol dire anche creare le condizioni per rendere ancora desiderabile il lavoro del medico negli ospedali, riducendo il disagio, valorizzando il merito, aumentando le retribuzioni, per garantire la quantità e la qualità della risposta al bisogno di salute dei cittadini.