Ospedale di Sant’Agata, salvaguardia del punto nascite: il TAR rigetta il ricorso

di Teresa Frusteri
16/02/2024

Rigettato, dal Tar di Catania, il ricorso presentato sul punto nascita di Sant’Agata Militello: “Nessuna violazione del diritto alla salute “
Secondo i giudici del Tribunale amministrativo regionale “Il principio della tutela della salute, quale fondamentale diritto dell’individuo, è maggiormente salvaguardato in punti nascita dotati di tutti i requisiti qualitativi richiesti dal legislatore a tutela della salute della donna e del nascituro”

Il ricorso fu proposto nel 2019 da un gruppo di cittadini santagatesi e da consiglieri comunali di opposizione dell’epoca, alcuni attualmente in carica, contro la soppressione del punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata Militello.
I ricorrenti avevano impugnato i vari provvedimenti relativi al riordino della rete ospedaliera, tra cui il decreto dell’Assessorato regionale alla Salute, del gennaio 2019, di adeguamento al decreto ministeriale 70/2015 su standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi di assistenza ospedaliera.

Nel ricorso proposto attraverso gli avvocati Paolo Starvaggi, oggi capogruppo di opposizione e Filippo Alioto, candidatosi nella scorsa tornata elettorale e primo dei non eletti per la minoranza , veniva eccepito il contrasto del provvedimento col parere dell’allora Commissione Sanità, la mancata sottoposizione all’iter legislativo dell’Assemblea Regionale Siciliana e il mancato coinvolgimento degli enti locali, senza tener conto della suddivisione del territorio né delle caratteristiche e richieste di servizio delle aree coinvolte.

Le contestazioni riguardavano quindi il depotenziamento dei reparti di Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia ed Ortopedia del presidio santagatese e la trasformazione in “percorso nascita” sopprimendo i punti nascita con meno di 500 parti l’anno, come quello di Sant’Agata di Militello che non ha ottenuto la deroga a differenza di altri «con la conseguente palese disparità di trattamento a danno della comunità dei Nebrodi».
All’esito del giudizio amministrativo, cui erano costituiti anche Presidenza della Regione ed Assessorato alla Salute, la Terza sezione etnea , il ricorso è stato ritenuto infondato.

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