Ospedale Sant’Agata, sit-in dei sindacati davanti al nosocomio – VIDEO

di Teresa Frusteri
05/03/2023

Riflettori ancora accesi sul punto nascita di Sant’Agata Militello chiuso ormai dal 2019 e sull’ospedale del Comune tirrenico in evidente decadimento. Si è svolta nella mattinata di ieri mobilitazione organizzata dai sindacati per dire no allo smantellamento dell’ospedale di Sant’Agata Militello, iniziata mesi fa. Già il 26 gennaio le sigle sindacali, insieme a medici, sanitari e gente comune, si sono riuniti in un’assemblea popolare per dire no alla privatizzazione della sanità pubblica.

L’iniziativa, lanciata dalle organizzazioni sindacali Cgil, Uil e Fials, respingono in maniera forte e decisa il tentativo dell’Asp di Messina, avallato dai vertici regionali della sanità pubblica, finalizzato a privatizzare l’ospedale di Sant’Agata di Militello tramite la stipula di una convenzione con l’ospedale Giglio di Cefalù. A distanza di un mese, non avendo avuto nessuna risposta della Regione, gli stessi organizzatori si sono riuniti stamane nell’area antistante l’ospedale per ribadire e chiedere più risorse per l’ospedale e la riapertura del punto nascita, al fine di mettere al sicuro le donne in gravidanza costrette a partorire in casi estremi in auto, nel disperato tentano di raggiungere l’ospedale Barone Romeo di Patti o di Cefalù .

Per Sant’Agata si è  registrato un rimpallo di responsabilità per la chiusura e depotenziamento del presidio ospedaliero che addirittura stava per essere trasformato in Covid Hospital durante la Pandemia. Nessun atto posto in essere per la deroga al decreto Balduzzi dei 500 parti annui, se non botta e risposta tra l’ex presidente della Regione Musumeci e il sindaco Mancuso che a tutt’oggi ha scaricato ogni responsabilità sulla Regione, ottenendo “un nulla di fatto”.

Il presidio sanitario santagatese serve un territorio con un’utenza di circa 100 mila persone, ma in questi ultimi mesi , anzi dal 2019 la situazione è peggiorata inesorabilmente. Adesso i sindacati sono scesi in campo e diffidano dagli interventi estemporanei dei sindaci dei distretto D 31, specie di quelli che hanno interessi nella sanità privata. E’ in questo assioma che si inquadra la necessità di rilanciare, attraverso atti concreti, l’ospedale di Sant’Agata di Militello, nosocomio fondamentale e strategico per tutto il territorio nebroideo.

La forte mobilitazione popolare che abbiamo lanciato – dicono i sindacati- per respingere qualsivoglia disegno di privatizzazione dell’ospedale di Sant’Agata di Militello continuerà. Dopo oggi andremo a Palermo”. A parte qualche sindaco del centro Nebroideo, alla manifestazione di protesta era assente tutta la politica tra cui assessori e deputati regionali. “Abbiamo registrato l’assordante silenzio dell’Assessorato regionale alla salute che non ha dato alcuna risposta in merito alle nostre richieste e alle pesantissime criticità che caratterizzano il presidio ospedaliero di Sant’Agata: un comportamento inaccettabile che necessita una nuova forte risposta da parte dei cittadini e dei lavoratori del territorio nebroideo.” Affermano i rappresentanti sindacali di Uil e la Cgil, che insieme alle rispettive categorie rappresentative della sanità e dei pensionati e con tre sigle sindacali autonome della sanità, annunciano un altro sit-in a Palermo.

“Non ci fermeremo, incalzeremo il Governo regionale per ottenere assunzione di personale e investimenti finanziari, nonché la riapertura del punto nascita e il concreto rilancio del nosocomio di Sant’Agata. Si tratta di una battaglia sacrosanta e fondamentale per le prospettive ed il futuro di una vastissima area che non merita ulteriori mortificazioni”. Il sit-in di ieri ha visto una buona partecipazione di cittadini che, giustamente, pretendono sia la garanzia del diritto alla salute che un ospedale degno di tal nome. Eclatante l’assenza di tutta la deputazione regionale specialmente quella che rappresenta i Nebrodi

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