Patti, condannata la veggente di Trevignano che dice di parlare con la Madonna

di Redazione
07/03/2023

Il collegio giudicante del tribunale di Patti, presieduto dal dott. Mario Samperi, a latere i giudici Maria Teresa Gullino e Edoardo Zantedeschi, qualche giorno fa ha condannato Gaetano Caleca e Rosanna Giacalone a 5 anni di reclusione; Rolando Bencini e Maria Giuseppa Scarpulla, a due anni di reclusione, pena sospesa, per bancarotta fraudolenta nel procedimento scaturito dal fallimento della “Caleca Italia” di Patti, società che fino ad alcuni anni fa ha operato nel settore della produzione e commercializzazione delle ceramiche.

Maria Giuseppa Scarpulla alias Gisella Cardia, 53 anni, è l’imprenditrice che si è scoperta veggente e che dice di parlare ogni mese da ormai cinque anni con la Madonna a Trevignano. In realtà Cardia è il cognome di suo marito Gianni. Gisella, è diminutivo di Maria Giuseppa. La signora si sarebbe riscoperta veggente dopo un trascorso lavorativo che è finito nel mirino degli inquirenti. La vicenda giudiziaria che ha visto coinvolta l’ex imprenditrice Maria Gisella Cardia è riferita a fatti risalenti al 21 febbraio 2013; secondo i capi di imputazione, Giacalone, amministratore unico e liquidatore, Caleca amministratore di fatto dell’azienda “Ceramiche del Tirreno srl” già “Caleca Italia”, avrebbero stipulato con l’impresa “Majolica Italiana”, di cui la Scarpulla era amministratore unico e Bencini dipendente e procuratore speciale, un contratto d’affitto d’azienda per un canone annuo di 108 mila euro, canone ritenuto incongruo, vicenda che, come si evince ancora dai capi di imputazione, avrebbe determinato con operazioni dolose il fallimento delle società.

Attorno a lei, “Gisella”, ha creato un vero e proprio fenomeno, con seguaci e fedeli che arrivano in massa su un promontorio che affaccia sul lago di Bracciano, fuori dal centro storico, dove ormai è nato una sorta di santuario che causa non pochi disagi ai residenti, molto dei quali ormai si lamentano per l’immagine e risonanza mediatica che sta avendo un borgo così bello alle porte di Roma Nord nonché per il traffico e circolazione che ogni del tre del mese va in tilt.

Si tratta di finzione o realtà? Questo non è dato saperlo e soltanto una indagine approfondita del Vaticano potrà chiarire la matrice di tutto. La chiarezza servirà ai fedeli e seguaci per capire a chi si stanno affidando. Da quasi cinque anni, il volto della Madonna di Trevignano si sarebbe bagnato di lacrime di sangue il tre di ogni mese, con una folla di centinaia di persone che si radunano in preghiera sul luogo dove sorge la statua. Come si arriva al luogo è spiegato bene sul sito web reginadelrosario.org che accoglie la Onlus La Madonna di Trevignano Romano. Intanto si muove anche la Chiesa che ha istituitouna commissione diocesana per una “indagine previa” sulle lacrime della Madonna di Trevignano.

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