Porto turistico di Capo d’Orlando, cosa fare per non fallire ancora

di Carlos Vinci
29/01/2017

Entro questa estate si concluderanno i lavori per la costruzione del nuovo porto di Capo d’Orlando, opera  realizzata in project financing  con il Comune che costituirà il volano per un rinnovato sviluppo movimentando a regime non solo le attività portuali, ma un nuovo sistema turistico integrato con i paesi limitrofi.

I porti turistici ( quelli necessari ) sono aziende, non solo punti di attrazione turistica costiera, essi rappresentano un nodo essenziale dell’economia del settore della nautica da diporto, che molto spesso nella coscienza collettiva vengono assimilati alla presenza di megayacht, barche a vela e altri natanti  in transito nel basso tirreno tra le Isole Eolie e la nostra costa. Questa consapevolezza deve far riflettere sulla necessità di una specifica strategia competitiva dei porti, di efficienza della loro gestione, di adeguatezza dei loro risultati economici- finanziari, collegandola ad una più vasta visione di sviluppo, guardando ancor di più ad una programmazione e pianificazione delle azioni turistiche nel territorio comprensoriale.

Il coordinamento di questo lavoro deve partire dal Comune di Capo d’Orlando in ampia collaborazione con la società costruttrice e soprattutto includendo i Comuni della fascia costiera nord siciliana ed i Comuni inseriti nell’area del Parco dei Nebrodi.

La strategia dovrà volgere verso una sostenibilità del territorio, caratterizzato da scelte chiare ed intelligenti, con azioni  dinamiche e collettive con  un riferimento temporale che guardi al medio termine. Bisogna destagionalizzare definitivamente il flusso turistico in movimento, catturando quella fascia di turismo mondiale interessata a questi  territori ricchi di cultura e attrattive naturali; il potenziamento delle offerte per il tempo libero legate al mare e alla montagna, per accrescere le permanenze medie, l’incremento degli strumenti tecnologici per una nuova comunicazione virtuale, per allestire una sempre più attraente vetrina nel mondo in favore del nostro territorio e delle sue straordinarie risorse: da quelle per l’ospitalità in strutture turistiche di alta qualità a quelle agricole, a quelle alimentari inserite nella nostra cultura enogastronomica.

Questo è l’impegno e il lavoro che ci aspetta, l’ennesima sfida per il raggiungimento di obiettivi seri, dopo anni di parole andate al vento e di incapacità della nostra classe politica . Capo d’Orlando e tutti i paesi vicini appartengono ad un territorio privilegiato ed insieme debbono godere delle  opportunità che si presentano ,oggi una fra tutte, proprio  quella del nuovo porto, altrimenti si rischia che lo stesso diventi un parcheggio di natanti solo per le isole Eolie.

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