Prete “no vax” a Sant’Agata, sindaco Mancuso prende le distanze

di Redazione
24/11/2021

È balzato agli onori della cronaca per aver diffuso nelle use omelie, riprese anche sui social, teorie “No Vax”. Stiamo parlando di Don Giuseppe Agnello, 40enne cappellano dell’ospedale di Sant’Agata Militello. La sua storia è stata svelata oggi dal quotidiano “La Stampa”, con un articolo nel quale la giornalista Monica Serra rivela anche che il sacerdote non è vaccinato e preferisce ricorrere al tampone ogni 48 ore per avere il green pass.

Il prete sostiene che la pandemia sia stata “pianificata dai potenti della Terra”, i quali “con le bugie ci stanno portando lontani dal regno di dio e gli uni dagli altri, divisi in categorie in vista del grande Reset, previsto dal forum di Davos” in linea con le teorie complottiste del movimento di estrema destra QAnon. Don Giuseppe afferma anche che il governo “ha reso legale il pizzo” ossia il tampone, e che “gonfia alcuni dati per mantenere alta la paura e ne nasconde altri”.

Il sindaco Bruno Mancuso ha preso le distanze con una nota ufficiale.

“Abbiamo appreso dalla stampa nella serata odierna la notizia di presunte posizioni “No Vax” che sarebbero state assunte e portate avanti con vigore, anche attraverso proprie omelie diffuse attraverso i social ed altri canali web, da uno dei sacerdoti in servizio presso la comunità locale, chiamato a svolgere in particolare il delicato officio di cappellano all’ospedale di Sant’Agata Militello – scrive il primo cittadino –. L’eco che in poche ore la notizia ha avuta e che ha fatto rimbalzare sulle varie cronache il nome della città di Sant’Agata Militello, impone, nel pieno rispetto delle opinioni di ciascuno, una ferma presa di distanza da parte dell’amministrazione comunale, che da sempre si è convintamente impegnata con tutti i propri mezzi a sostegno della campagna vaccinale quale unica soluzione per sconfiggere il Covid. Mi sono sentito immediatamente con la Curia Vescovile di Patti, con la quale ci lega storicamente un profondo spirito collaborativo oltreché la condivisione in particolare dell’importanza della vaccinazione, ed ho avuto rassicurazioni circa la dovuta attenzione con la quale si sta già valutando la questione”.

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