Punto nascita Sant’Agata, minoranza replica all’assessore Grasso

di Redazione
06/08/2020

“Si vuole veramente salvare il punto nascita di Sant’Agata di Militello?”. A domandarselo sono i consiglieri comunali di minoranza al Comune dei Nebrodi Nunziatina Starvaggi, Melinda Recupero, Monica Brancatelli, Giuseppe Puleo e Antonio Vitale, che, in una nota stampa, replicano alle dichiarazione dell’assessore alle Autonomie Locali, Bernadette Grasso, dopo la recente protesta dei cittadini per la riapertura del punto nascita del nosocomio santagatese.

“Il deputato di maggioranza dell’ARS Elvira Amata prima e l’assessore Bernarda Grasso – scrivono i consiglieri – dopo hanno fatto delle dichiarazioni a seguito della recente protesta dei cittadini per la riapertura del punto nascita di Sant’Agata: “I Fondi ci sono, serve la deroga del Ministero”.

Ribadire che l’assessore Razza sta percorrendo la strada della richiesta della deroga speciale al Ministero ci fa comprendere che non vi è alcuna volontà politica di riaprire il punto nascita, in quanto il Ministero ha chiarito che non si occupa di deroghe di reparti non sicuri e la Regione può decidere, in considerazione della propria  autonomia, di mantenere il Punto Nascita. 

Infatti, da ultimo, in occasione del tavolo tecnico tenutosi il 13 Febbraio 2020 con una delegazione nebroidea, nel quale è intervenuta l’architetto Francesca Currò, dirigente ministeriale, la stessa ebbe ad affermare che “Noi, come strategia nazionale, non ci occupiamo di strutture ospedaliere né di dare deroghe per il mantenimento di reparti a rischio”.

Per cui, piuttosto che spostare lo sguardo verso Roma (chiaramente per allontanare le evidenti responsabilità della politica regionale), l’intervento di cui si necessita è da parte della regione Sicilia, la quale dovrebbe assicurare le risorse necessarie per mettere il presidio in sicurezza. E assicurarle significa metterle a disposizione dell’ASP di Messina e non semplicemente stanziarle. 

Il vero nodo della questione è rappresentato dalla messa in sicurezza del Punto Nascita (che è stato chiuso dall’Asp, proprio perché ritenuto non sicuro per mancanza di requisiti strutturali e di personale).

Ma stando a quanto prospettato dal deputato Amata e dall’assessore Grasso, bisognerà attendere la deroga speciale e solo dopo si procederà alla messa in sicurezza del presidio.

Invece è fondamentale che accada il contrario: e cioè che si proceda tempestivamente per prima cosa alla messa in sicurezza del Punto Nascita, reperendo il personale sanitario necessario, e che dopo si regolarizzi la deroga. S.Agata per le proprie peculiarità ha i requisiti per restare in deroga a prescindere del raggiungimento dei 500 parti annui, per cui la deroga, una volta che si sarà provveduto a renderlo sicuro, costituirebbe una “semplice ratifica”. 

La Regione piuttosto che avvalersi della sua autonomia per agire tempestivamente …

Aspetta…E intanto si continuerà a raccontare della nascita ai caselli dell’autostrada di una bimba, del rifiuto di una mamma a partorire a Patti e la settimana scorsa si è sfiorata la tragedia. Nel frattempo aspettano cenni (che non servono!) da Roma. E si sa, “mentre a Roma si discuteva, Sagunto venne espugnata”. Speriamo vivamente che non accada”.

 

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