A giudizio per sit-in a favore dei tribunali, Re: “Rifarei quella protesta di popolo”
Il sindaco di Santo Stefano di Camastra, Francesco Re, anch’egli presente alla manifestazione di protesta del dell’11 settembre 2013 alla stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra, organizzata per contestare pacificamente la decisione del Governo nazionale di sopprimere i tribunali di Mistretta e Nicosia, tra 79 destinatari del decreto di citazione a giudizio, emesso dal tribunale di Patti che lo accusa, in concorso, di aver cagionato l’interruzione del traffico ferroviario, mediante occupazione dei binari della stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra, in una nota, indirizzata al nostro giornale, ribadisce “scellerata ed irresponsabile” la scelta del Governo di chiudere i tribunali di periferia e, fiducioso nell’operato della Magistratura, afferma di essere pronto a rifare la protesta di popolo atta difendere ed affermare un sacrosanto diritto dei cittadini.
“ Sono e rimango convinto che l’operato della Magistratura, realizzato in una condizione logistica e di organico , difficoltosa ed insufficiente come è quella del tribunale di Patti, meriti sempre rispetto e sostegno anche quando lo stesso può ,come nel caso in questione, riguardare iniziative proprie della tua persona. In un territorio difficile e controverso come quello dei Nebrodi, spesso la allocazione di un presidio di giustizia rappresenta l’avamposto più avanzato della sparuta presenza dello Stato sul Territorio. Per le medesime ragioni sono e rimango parimenti convinto che la scelta, scellerata ed irresponsabile , ascrivibile ed esclusivamente imputabile a precedenti compagine di Governo , di chiudere tribunali di periferia efficienti e produttivi come quello di Mistretta , sia stato un grave errore ed una pregiudizievole menomazione dei diritti di tanti cittadini . I tragici fatti e gli eventi postumi alla chiusura del tribunale di Mistretta, ove ce ne fosse bisogno, hanno ampliamente dimostrato che quando la presenza della Stato e dei suoi presidi di legalità e di giustizia arretrano o si allontano è la Criminalità organizzata , in tutte le sue molteplici e variegate articolazioni, a colmare il vuoto che si determina . Ecco perché rifarei quella protesta di popolo, perché ogni utile battaglia per la difesa e l’affermazione del sacrosanto diritto dei cittadini di questo territorio ad avere una giustizia di prossimità efficiente ed efficace è una battaglia di popolo che va condotta senza paura”.