Il mese che sta per concludersi sarà ricordato come il febbraio più asciutto degli ultimi cento anni come, d’altronde si è rivelato essere il mese di gennaio 2020, anch’esso il più secco nell’ultimo secolo. Così a San Fratello, com’è successo giorni a dietro anche in altri centri della Sicilia, è stata organizzata una processione di penitenza per chiedere la pioggia. Preghiere che hanno fondamentalmente l’obiettivo di fare comunità attorno a un problema: la siccità e un caldo fuori stagione che minacciano effetti disastrosi.

Ieri pomeriggio, l’intera comunità del piccolo borgo dei Nebrodi, si è stretta attorno al santissimo Crocifisso custodito nella chiesa Madre portandolo in processione per tutte le vie del paese. Lo stesso Crocifisso che, secondo un’antica tradizione sanfratellana, risponde sempre alle invocazione dei fedeli e consente loro di affrontare le difficoltà con uno spirito differente. Nel 2010, si racconta, fu proprio il Crocifisso del Venerdì Santo portato in processione dai fedeli ha fermare l’imponente frana che minacciava il piccolo paese alle pendici dei Monti Nebrodi.

Secondo l’osservatorio delle acque della Regione Siciliana è ormai più di un campanello di allarme, in molte province della Sicilia, ad altissimo rischio desertificazione. Per due mesi consecutivi infatti in gran parte nell’Isola non piove. Non piove e i terreni rischiano di andare in malora e allora si torna a chiedere, come si faceva una volta, aiuto al Padreterno.