San Marco d’Alunzio, ritornano alla luce affreschi del Museo della Cultura

Il restauro di un’opera d’arte si configura non soltanto come un intervento di mera conservazione, ma anche come occasione di conoscenza degli aspetti tecnici e stilistici, necessari a circoscrivere il contesto storico e culturale in cui essa è stata creata. Questo è stato l’obiettivo che ha guidato l’intervento di restauro del ciclo di affreschi bizantini, databili XII sec. d.C., ancora conservati all’interno del Museo della Cultura e delle Arti figurative bizantine e normanne di San Marco d’Alunzio.

L’intervento conservativo, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Dino Castrovinci, che lo ha finanziato grazie anche alle somme ottenute dalla Regione e destinate ai Borghi più belli d’Italia in Sicilia, è stato condotto dal Consorzio Pragma Conservazione e Restauro di Beni Culturali, con i restauratori Davide Rigaglia, Maria Labriola e Arianna Francesca Castello, sotto l’alta sorveglianza condotta dalla Dott. ssa Virginia Buda e dalla Dott.ssa Maria Katia Guida della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina, ha permesso di recuperare la leggibilità del testo pittorico.

Nell’abside di destra, quello meglio conservato, è possibile identificare la Madonna Odigitria e i quattro Santi Dottori della Chiesa; in quello che doveva essere l’abside centrale si individuano invece il Cristo Pantocratore e quattro figure stanti, purtroppo non identificabili per via dello stato lacunoso in cui versano.

Un’attenzione particolare è stata inoltre rivolta allo studio della materia costitutiva, attraverso una campagna diagnostica non invasiva svolta con strumentazioni scientifiche per i beni culturali, che ha permesso di conoscere la tipologia dei pigmenti impiegati e la composizione degli strati preparatori.

Affinché il restauro si configuri anche come momento di crescita culturale, è importante che il fruitore partecipi direttamente o indirettamente a questo momento, perché solo così potrà comprendere l’opera d’arte che ha ereditato.

A tal fine, tutti i dati emersi in occasione del restauro saranno raccolti in una pubblicazione scientifica finalizzata alla conoscenza, alla divulgazione e alla valorizzazione degli affreschi restaurati che la comunità aluntina dovrà custodire ed esaltare.

 

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Redazione