Sant’Agata, immobile comunale occupato: c’è l’ordinanza ma nessuno interviene

di Redazione
11/11/2022

A Sant’Agata Militello fa discutere l’inadempimento di un’ordinanza, firmata dal sindaco Bruno Mancuso tre anni fa – la numero 117 del 10 dicembre 2019 – che impone lo sgombero immediato di un immobile di proprietà comunale, in contrada Telegrafo, denominato “Le Botteghe”, abusivamente occupato.

Nello stabile – si legge nell’atto del primo cittadino – ci abitano 4 famiglie che non hanno nessun diritto a risiedervi. La Polizia Municipale santagatese e i Carabinieri attestarono, nel novembre del 2019, la presenza dei occupanti e le condizioni igieniche carenti della struttura, in completo stato di degrado e abbandono.

Da tre anni dunque si attende che le autorità competenti procedano allo sgombero. Ma nulla è stato fatto. Il nostro giornale si è occupato della vicenda, scrivendo articoli sulle preoccupazioni dei residenti della Contrada in merito alla presenza di una vera e propria colonia di cani (alcuni dei quali pericolosi), messa in piedi dagli occupanti dell’immobile allo scopo di tenere lontano tutti coloro i quali avrebbero motivo di avvicinarsi.

Il paradosso è che nell’ordinanza viene imposto ai residenti di lasciare libera la struttura entro 60 giorni dal ricevimento della notifica dell’atto comunale. Ma loro sono ancora lì. Da una parte evidenziamo la sfrontatezza degli occupanti sordi a qualsiasi richiamo di responsabilità penale, dall’altro è doveroso rilevare come gli organi preposti a far osservare lo sgombero non hanno mosso un dito per affrontare la situazione. È il caso della Polizia locale, dei Carabinieri, della Polizia, e dei responsabili dei vari uffici comunali, cui è stata inoltrata, per competenza, l’ordinanza comunale.

Come andrà a finire la vicenda? Non lo sappiamo. Sappiamo che è giusto e sacrosanto immaginare che chi ha il dovere di intervenire lo faccia in tempi abbastanza celeri, provvedendo allo sgombero degli immobili. Caso contrario anche chi è titolato a farlo e non procederà, istituzioni compresi, rischieranno penalmente perché trasgredire alle ordinanze comunali è un reato (articolo 650 del codice penale).

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