Santo Stefano, ferito un cane con fuochi d’artificio: avviata un’attività dai Carabinieri

di Giuseppe Salerno
31/12/2020

Il Comando Compagnia Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, sovrainteso dal capitano Martina Perazzolo, in queste ore è alle prese con un’attività controllo, in tutto in territorio di competenza, atta a contrastare la vendita e l’uso di fuochi d’artificio illegali. Da qualche giorno, a seguito delle gravi condizioni in cui versa un cane randagio, brutalizzato e torturato con petardi e fuochi d’artificio di vario genere, è stata avviata un’operazione, attualmente in corso, che permetterebbe ai Carabinieri di rinvenire e sottoporre a sequestro materiale pirotecnico illegale prodotto artigianalmente e commercializzato illegalmente.

Esattamente come è successo lo scorso anno ad Acquedolci quando dei ragazzi inseguirono un gatto  lanciandogli contro petardi, costringendo l’animale a rifugiarsi dietro la ruota di un camion parcheggiato per poi tempestarlo di botti fino a stordirlo e farlo morire. Gesti violenti e intollerabili che qualcuno sfoga nei confronti di animali perpetrando la crudeltà verso i soggetti deboli.

A parte questa vile violenza  alla quale ogni anno sono esposti gli animali per lo più randagi, con l’approssimarsi del Capodanno si verifica il maggior numero di incidenti, talvolta mortali, provocati dall’abitudine di accendere petardi e fuochi d’artificio spesso illegali. Per contenere il numero di vittime di questo tipo di incidenti, ogni anno l’Arma dei Carabinieri promuove una campagna di sensibilizzazione e informazione rivolta soprattutto ai più giovani, ma non solo.

L’uso incauto dei fuochi d’artificio anche legale può produrre lesioni gravi, come ustioni al viso e alle mani, e danni alla vista, l’uso invece di artifizi  pirotecnici del genere illegale, in considerazione della loro elevata potenza (al loro interno si trova una miscela esplosiva realizzata con clorato e/o perclorato di potassio, con l’aggiunta di alluminio) può provocare danni anche peggiori. L’attivazione di fuochi illegali determina infatti esplosioni di notevole intensità e di elevata dannosità e talvolta può dar luogo anche alla perdita totale di arti, dell’udito e della vista. In varie operazioni di sequestro l’involucro di questi fuochi illegali è risultato essere di plastica e ciò ne fa aumentare ancor più il pericolo, per la frammentazione di schegge non rilevabili ai raggi x, che ne equiparano gli effetti ad una bomba da guerra.

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