Scuola, gli studenti tornano in classe il 14 settembre

di Redazione
27/06/2020

Gli studenti di tutta Italia torneranno a scuola dal 14 settembre prossimo. Stato ed Enti Locali hanno raggiunto ieri l’intesa sul discusso Piano Scuola 2020-2021 al termine di polemiche, trattative e limature che hanno portato ad un testo condiviso da tutti, fatta eccezione per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Diciotto pagine di norme e indicazioni per garantire la massima sicurezza all’interno e all’esterno degli istituti.

La ripresa delle attività scolastiche avverrà in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) recante “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico”; approvato in data 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato.

Centrale sarà il ruolo delle singole scuole, accompagnate dal M.I. e gli enti territoriali/locali.

Nello specifico, in ogni Regione, verranno a costituirsi tavoli regionali con gli attori principali del sistema di istruzione, e conferenze dei servizi più a livello comunale o provinciale per rispondere alle criticità delle singole istituzioni scolastiche ubicate nello specifico territorio; tra i temi più sensibili:

il trasporto scolastico;
l’assistenza agli alunni con disabilità;
la reperibilità, ove necessario, di ulteriori spazi oltre gli edifici scolastici nel territorio per assicurare il regolare svolgimento delle attività didattiche.
Prevista ormai da 20 anni nel Regolamento n. 275/1999, l’autonomia delle singole istituzioni scolastiche viene evidenziata, nelle Linee guida, al fine di organizzare al meglio le attività didattiche, utilizzando forme di flessibilità tra le quali:

suddividere la classe in più gruppi in base al livello di apprendimento;
riunire in diversi gruppi, alunni provenienti da diverse classi o diversi anni di corso;
turni differenziati, in base alle fasce di età degli studenti;
articolazione modulare del monte ore di ciascuna disciplina; ad esempio una riduzione del monte orario delle singole discipline per poi utilizzare il tempo residuo per attività di recupero e consolidamento delineate nel PAI e PIA;
utilizzo della DAD come strumento di integrazione della didattica in presenza, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, ove il contesto, competenze e opportunità tecnologiche lo consentano;
aggregazione delle diverse discipline in aree o ambiti disciplinari, sulla scia dei dipartimenti disciplinari ed interdisciplinari;
lezioni anche il Sabato, previa deliberazione degli organi collegiali, consiglio di istituto e collegio docenti.
Formazione
Le scuole polo per la formazione, al fine di non disperdere le competenze acquisite tramite smart working e DAD, incrementeranno corsi di formazione per docenti, ATA in riferimento alle seguenti tematiche:
per i docenti e personale educativo:

metodologie innovative di insegnamento e apprendimento;
metodologie innovative per l’inclusione scolastica;
corsi su modelli di didattica interdisciplinare e tecnologie multimediali.
per il personale ATA

lavoro in team e digitalizzazione delle procedure amministrative.
Ulteriori elementi di azione in riferimento allo scenario attuale del contagio

Le scuole dovranno organizzare in maniera funzionale per evitare assembramenti o raggruppamenti:

gli spazi interni ed esterni;
gli ingressi e le uscite;
deflussi e distanziamenti in ogni momento della giornata scolastica;
quanto detto sopra, vale per tutti: alunni, famiglie, personale scolastico e non.
Viene ribadita l’importanza della possibile sottoscrizione di convenzioni tra l’Ente locale e la singola istituzione scolastica per evidenziare la suddivisione delle competenze specifiche assegnate al primo e alla seconda, fermo restando che sarà possibile, in base alle esigenze della scuola, rivedere e riassegnare le specifiche competenze attribuite, nel rispetto e nei limiti previsti dalla Legge.

Scuola dell’infanzia
L’uso delle mascherine non è previsto per i minori di 6 anni; i dispositivi di protezione per gli adulti a contatto con i bambini, non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti; il ruolo di rassicurazione e fiducia è fondamentale nella sfera cognitiva degli infanti.

“A settembre si torna a scuola in presenza e in sicurezza” lo ha detto oggi la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, presentando le Linee guida per la ripresa insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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