Tindari, il direttore Targia lascia il Parco Archeologico

di Emanuela Raimondi
05/06/2022

L’arch. Domenico Targia lascia il suo incarico di direttore del Parco Archeologico “diffuso” – come ama definirlo – di Tindari. Ad annunciarlo lo stesso Targia sul palco del cardo massimo dell’antica città di Halaesa Arconidea, in occasione della prima teatrale del Parco Archeologico con lo spettacolo “Delfina” di Solveig Cogliani e Clara Congera.

Il direttore Targia, insediatosi il 9 febbraio 2021, ha introdotto lo spettacolo e gli ospiti in platea annunciando a giorni il suo trasferimento: “Sono direttore del Parco Archeologico diffuso di Tindari ancora per qualche settimana e colgo l’occasione per ringraziarvi tutti – colleghi, collaboratori, sindaci del territorio -. L’assessore mi ha chiamato a dirigere un altro Parco, ma è stata ed è un’avventura straordinaria ed entusiasmante”.

La nomina del direttore ha significato in questo anno un rilancio dei beni archeologici ed artistici dell’area di Patti e Tindari nel suo complesso, soprattutto nel sito di Halaesa.

“La fotografia che ho sempre sognato, sin dal mio insediamento, era questa: avere un pubblico di giovani e giovanissimi qui ad Halaesa”. E c’è riuscito. Oltre ai 29 protagonisti e danzatori del liceo coreutico Regina Margherita di Palermo, un pubblico di giovani, come gli alunni della scuola primaria di Naso centro, vincitrice del concorso “La civetta di Parmenide” per cui lo spettacolo è stato evento premio. Presenti anche i rifugiati del SAI ordinari di Tusa e i ragazzi dell’associazione Nehemia.

“Per essere qui tutti noi, in questa serata, siamo partiti da lontano e insieme – ha proseguito Targia -. La fotografia di stasera è l’esatta concretezza del ruolo che le pubbliche amministrazioni di ogni ordine e grado hanno intrapreso. Un anno fa firmavamo la convenzione tra Parco, comune di Tusa e università di Amiens. A un anno esatto da quella ricorrenza siamo qui ad inaugurare la nuova stagione del Parco Archeologico di Tindari.”

Così ha esordito il direttore Targia, che ha poi voluto ringraziare i sindaci del territorio e tutti gli enti che hanno reso possibili i progressi che vedono protagonista, tra i Parchi, quello archeologico di Tindari. E ha concluso con entusiasmo: “Gli obiettivi di un direttore sono quelli di aumentare la fruizione e il numero di visitatori di un sito, far fruire i beni mobili e coltivare quelli che saranno i visitatori di domani. Vedere questi 29 ragazzi, danzatori, che vivono e respirano l’aria del nostro sito archeologico da due giorni, è una grande festa che rivendico con grande orgoglio. Il merito è di tutti gli enti e le istituzioni che hanno condiviso il progetto sin dal suo nascere. È una delle piccole medaglie di un percorso a volte faticoso, perché fare pubblica amministrazione non è così facile”.

Insieme a Targia, sul palco, anche il sindaco di Tusa Luigi Miceli, che ha annunciato invece il prossimo evento ad Halaesa di rilievo internazionale, inserito nella rassegna Barbablù Fest – che vede coinvolti i siti archeologici di Morgantina, di Halaesa, di Tindari e Villa Romana del Casale – e l’avvio della prossima campagna di scavi che ospiterà le Università siciliane, francesi e inglesi fino a settembre.

E sul futuro di Halaesa ha congedato così il direttore Targia per la collaborazione e l’impegno profuso: “Direttore abbiamo un sogno, che deve diventare realtà: la notifica del decreto da parte del governo nazionale per i fondi del Patto di Coesione Sociale per il Sud, per poter passare alla progettazione esecutiva del teatro. Il mio più grande desiderio da cittadino di Tusa è quello di poter vedere uno spettacolo nel futuro teatro di Halaesa. Questo splendido sito deve diventare ancora di più luogo interdisciplinare dell’arte.”

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