Turismo accessibile e PNRR Borghi: Tusa fa quadrato con cittadini e imprese

di Emanuela Raimondi
18/02/2022

Il turismo accessibile come risorsa per rafforzare lo sviluppo dei piccoli centri e il primo bando del PNRR per la rigenerazione culturale e sociale dei borghi storici. Sono questi i temi al tavolo del convegno organizzato ieri dal Comune di Tusa, insieme all’associazione New Horizons, nella sala congressi del Tus’hotel. Al tavolo degli interventi il sindaco Luigi Miceli, il vicesindaco Angelo Tudisca, Vincenzo Cordone e Carlo Giuffrè, esperti di progettazione e di sviluppo locale ed europeo, il presidente della New Horizons Gregorio Sambataro e il direttore del Parco Archeologico diffuso Domenico Targia.

L’associazione del giovane project manager tusano, che si occupa di promozione e sviluppo sociale del territorio, ha presentato i risultati del progetto RESTAT (acronimo di “REcognizing Skills to Transform Accessible Tourism”), lanciato nel 2018 e giunto in fase conclusiva, focalizzato sullo sviluppo del turismo accessibile nelle piccole comunità e di cui Tusa è partner per l’Italia, insieme a paesi di Grecia, Repubblica Ceca, Spagna e Romania.

Il turismo accessibile è un turismo per tutti, significa avere un atteggiamento di accoglienza di tutte le diversità – ha detto il presidente della New Horizons Gregorio Sambataro -. I quattro obiettivi del progetto – mappatura delle conoscenze pregresse, corso finalizzato a capire le prospettive lavorative, corso di perfezionamento rivolto a professionisti e lavoratori del settore turistico e in ultimo, corso per testare personalità e abilità – sono stati raggiunti. Si sono svolti anche dei meeting all’estero nei paesi degli altri partner, preziose occasioni di confronto per i partecipanti al progetto. Siamo molto contenti di ciò che è stato fatto.

Ma il focus dell’incontro è stato il PNRR Borghi e l’avviso pubblico del MiC per la presentazione di proposte di intervento per la rigenerazione culturale e sociale, rivolto ai piccoli borghi storici sotto i 5.000 abitanti (singoli o in forma aggregata fino ad un massimo di 3 comuni che non superino la soglia) che hanno l’opportunità di ricevere finanziamenti per un importo massimo di 1.600.000,00 euro ciascuno (i progetti verranno finanziati ad almeno 229 borghi).

Le linee di azione da seguire sono la realizzazione di interventi di rigenerazione e innovazione nei piccoli centri attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici, il restauro del patrimonio storico-architettonico, l’attivazione di iniziative imprenditoriali e commerciali che creino ricadute occupazionali sul territorio e finalizzate a rivitalizzare il tessuto socio-economico di questi luoghi, contrastando lo spopolamento e favorendo la conservazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Il quadro d’azione prevede il coinvolgimento diretto ed esplicito di cittadini, organizzazioni produttive, imprese profit e no profit nella progettazione. Un bando con scadenza imminente al 15 marzo 2022 e per questo reso ancora più complesso per i comuni che parteciperanno.

Il comune di Tusa, in possesso dei requisiti, intende attivare un Partenariato Pubblico-Privato per la co-progettazione e realizzazione di un progetto. Per farlo, ha scelto di incontrare pubblicamente cittadini, associazioni e imprenditori del territorio, per spiegare attentamente il contenuto del bando e per mettere al tavolo idee e suggerimenti da parte di esperti di sviluppo locale.

Avanza con aggressività il PNRR, un programma molto complesso che investe 192 miliardi di euro in Italia e uno dei primi bandi che coinvolge tutti gli enti locali è il PNRR borghi, rivolto ai piccoli comuni sotto i 5000 abitanti – ha detto il dott. Vincenzo Cordone, Esperto di sviluppo locale -. È un bando rivolto alla rigenerazione dei borghi storici, non urbana, ma culturale e sociale. Rigenerare significa innanzitutto invertire la rotta del decremento demografico, creando nuova occupazione o intercettando nuovi residenti, anche per brevi periodi. Il movimento dei nomadi digitali che ha avuto inizio con la pandemia apre nuovi scenari sotto questo punto di vista.”  

Ulteriori risorse saranno destinate inoltre, attraverso successiva procedura centralizzata di responsabilità del Ministero della Cultura, al sostegno delle micro, piccole e medie imprese, profit e non profit, localizzate o che intendono insediarsi nei medesimi borghi che saranno selezionati tramite l’avviso. “Chi verrà selezionato avrà la possibilità di finanziare le micro e medie imprese del territorio – ha concluso Cordone -. Tusa ha tutte le carte in regola per una buona progettualità, che è realizzabile solo se il comune ragiona con pubblico e privato per comprendere la struttura da dare alla proposta.”

Il sindaco di Tusa Luigi Miceli punta sulla valorizzazione delle risorse, materiali e immateriali, già esistenti: “Non siamo un paese a rischio che ha un indice di vulnerabilità economica e sociale. Dobbiamo accelerare il processo di crescita e proiettarci verso il futuro. Attraverso i partenariati con i privati e le convenzioni in atto già esistenti con altre istituzioni pubbliche (parco archeologico, università italiane e straniere) possiamo implementare il processo di rigenerazione del nostro territorio valorizzando le nostre risorse e la conseguente realizzazione di ulteriori opportunità per le attività private. Bisogna puntare sul turismo esperienziale e incrementare i flussi turistici e residenziali, creando ampi spazi di co-working”. E conclude: “Auspico un’ampia partecipazione da parte di tutti i soggetti che vogliono investire su Tusa e che tengono alla sua crescita. È un’occasione importante”.

Anche Carlo Giuffrè, esperto di progettazione e di sviluppo locale, concorda sulla linea degli altri interventi: “A Tusa si ha tutto. Il problema è mettere a sistema ciò che già esiste e promuoverlo. Bisogna far convivere l’offerta sul territorio con un’offerta ricettiva perché se non c’è qualità ricettiva in grado di accogliere, non c’è possibilità di far fruire i visitatori del contesto turistico e culturale. Anche il nomadismo digitale deve essere supportato da una concreta disponibilità all’interno del borgo che ne faccia vivere l’autenticità. Attraverso il progetto del PNNR bisogna valorizzare quelle caratteristiche intrinseche del territorio. Io non sono molto d’accordo – ha concluso Giuffrè – che con il PNNR si debba valorizzare il borgo con l’obiettivo di far tornare chi è andato via. Chi è andato via può anche non tornare. C’è bisogno di gente con voglia di fare un’esperienza nuova, anche di breve periodo. Nuova economia, nuovi flussi di denaro e un ricambio continuo. Il territorio si arricchisce di nuove presenze e c’è un continuo interscambio di conoscenze.

Una scommessa quella di Tusa, e per i borghi con i requisiti previsti dal bando, che si giocherà tutta su visioni strategiche chiare in tempi stretti e collaborazioni sinergiche tra i soggetti che presenteranno la propria idea progettuale. Un PNRR di Ripresa, Resilienza, ma anche, chissà, di possibile Rinascimento.

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