Un volume sugli alberi secolari dei Nebrodi

di Salvo Lapietra
16/01/2014

20140116-200406.jpgUn volume dedicato a grandi alberi monumentali del Parco dei Nebrodi, una raccolta di immagini e schede di 60 splendidi alberi plurisecolari, selezionati su oltre 200 piante. La pubblicazione, edita dal Parco dei Nebrodi, è stata presentata nelle scorse settimane dal Presidente dell’Ente Parco, Giuseppe Antoci, durante un incontro organizzato in collaborazione con Federparchi e con la Società Botanica Italiana, svoltosi all’interno del Centro convegni “Carte Geografiche”. Insieme ad Antoci, anche il Presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri e Carlo Blasi dell’Università La Sapienza di Roma. Presenti pure Franco Maria Raimondo, presidente della Società di Botanica Italiana e Rosario Schicchi dell’Università di Palermo, che insieme a Giuseppe Bazan e Pasquale Marino hanno curato il prezioso volume.
“Il prossimo passaggio sarà la presentazione del libro nel territorio del Parco, ma soprattutto la creazione di un itinerario naturalistico che partendo dall’Acerone, alto oltre 20 metri e con una circonferenza di oltre 6 metri, collocato alle pendici di Monte Soro (1847 m.), faccia conoscere al pubblico questo splendido patrimonio della Sicilia”. Lo ha dichiarato Giuseppe Antoci durante la presentazione. Il volume “I grandi alberi dei Nebrodi”, edito dall’Ente Parco e curato dai botanici Rosario Schicchi, Giuseppe Bazan, Pasquale Marino & Francesco M. Raimondo dell’Università di Palermo, sono riportate schede e immagini riguardanti 60 splendidi alberi plurisecolari, selezionati su oltre 200 piante.
Alcuni di essi hanno caratteri di eccezionalità rispetto a quelli presenti in altri contesti della Sicilia e del territorio italiano. Tra questi, anche il grande “Acerone” che si erge maestoso con oltre 20 metri di altezza e 6 metri di circonferenza alle pendici di Monte Soro, l’estremità più elevata dei Nebrodi (1847 m.), e l’enorme faggio di Fago Scuro; entrambi, per le dimensioni del loro fusto, sono gli individui più grandi delle rispettive specie in Sicilia e, con molta probabilità, anche del territorio Italiano.
Altri esemplari rilevanti, inseriti nel libro, sono alcuni olivi, censiti nei territori dei comuni di Caronia, Pettineo e Tusa, che superano i 9 m di circonferenza a petto d’uomo e i 18 m in corrispondenza della ceppaia. Tali ulivi ricordano quelli di cui parlano le Tabulae Halaesinae per un’antica area dei Nebrodi (Alesa Arconidea) e del suo territorio limitrofo, dove vetusti esemplari assurgevano al ruolo di monumenti naturali, attraverso il contrassegno del monogramma alesino inciso sulla corteccia, proprio come segno durevole di confine.

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