Virus dell’EHD in Sicilia, a rischio movimentazioni degli animali

di Giuseppe Salerno
17/11/2022

Non bastava il Covid, la crisi dovuta alla guerra in Ucraina, i prezzi del carburante agricolo incontrollati. Non bastava la siccità, un’estate povera di piogge e un autunno straordinariamente caldo e secco. Ad assestare un ulteriore colpo alla zootecnia siciliana si ci è messo anche il Virus della Malattia Emorragica Epizootica – EHD –  un virus che colpisce i ruminanti ma non è pericoloso per l’uomo.

Questa malattia, rilevata per la prima volta in Sardegna, primo focolaio relativo all’EHD rilevato in Europa, presente già da tempo in Nord Africa, da cui potrebbe essere arrivato veicolati dagli insetti trasportati nell’Isola dai venti dei deserti, ha già portato al blocco delle movimentazioni al di fuori dell’isola e all’interno del territorio dei capi bovini. Il Ministero della Salute ha richiesto alla Regione Siciliana, analogamente a quanto richiesto alla Regione Sardegna, confermando quindi un approccio improntato alla massima precauzione, di bloccare immediatamente ogni movimentazione di ruminanti in uscita dal territo siciliano e concordare un piano di monitoraggio straordinario volto a individuare l’eventuale ulteriore diffusione della malattia.

Abbiamo trattato l’argomento con Gabriella Regalbuto, che oltre ad essere  responsabile provinciale dipartimento agricoltura Fratelli d’Italia, vive da vicino le problematiche legate al mondo della zootecnia nell’area dei Nebrodi.

“La situazione è particolarmente delicata anche perché si tratta di un virus di cui si sa ancora poco. Dalla nota del Ministero si apprende che è stato individuato un solo capo infetto all’interno di un allevamento della Provincia di Trapani. Personalmente ritengo che un eventuale blocco della movimentazione esteso a tutti gli allevamenti isolani diventi un provvedimento penalizzante per la categoria, già sufficientemente vessata dai prezzi di mercato, dalle crisi internazionali, dai ritardi nei pagamenti AGEA.  Purtroppo – continua la Regalbuto – sono quasi certa che anche la Sicilia adotterà la stessa strategia precauzionale dei colleghi sardi, in sinergia con quanto richiesto dal Ministero ma attendiamo fiduciosi disposizioni dal neoinsediato Assessore alla Sanità.”

Non ci resta null’altro da fare se non incrociare le dita?

Già. Nell’interesse di tutti. Speriamo che i servizi veterinari coinvolti riusciranno in un celere monitoraggio così da ridurre al minimo un eventuale blocco delle movimentazioni e riportare il commercio zootecnico a quell’equilibrio, pur sempre precario, che aveva quasi raggiunto negli ultimi mesi.

C’è qualcos’altro su cui è importante porre attenzione?

A mio avviso sarebbe importante anche prestare attenzione alla fauna selvatica, primo veicolo di contagio. Gli allevatori lo chiedono da anni: è un controsenso imporre piani di risanamento periodici ai nostri allevamenti (con costi importanti a carico delle aziende) e permettere al contempo alla fauna selvatica di proliferare indisturbata e distruggere le aziende agricole e zootecniche. Daini, cinghiali e suini selvatici o inselvatichiti non sono una risorsa e il loro contenimento è un problema che va affrontato con urgenza; non ci si può voltare dall’altra parte.”

EHD – Emorragica Epizootica del Cervo, di cosa si tratta?

EHD è una malattia infettiva non contagiosa trasmessa da insetti del genere Culicoides che colpisce ruminanti domestici e selvatici. L’agente eziologico è un virus appartenente allo stesso genere a cui appartengono il virus della Bluetongue (BT) e della Peste Equina. L’EHD è caratterizzata da elevata morbilità e mortalità nei cervidi mentre nei bovini la morbilità varia dall’1% al 18% e la mortalità è generalmente bassa. La malattia non è trasmissibile all’uomo ma mostra numerose similitudini dal punto di vista dei caratteri morfologici, sierologici ed epidemiologici col virus della Bluetongue. Il parere scientifico di EFSA concludeva che in caso di rilevazione di EHD nell’Unione Europea le azioni chiave da intraprendere devono includere il rilevamento di animali infetti, indagini epidemiologiche, restrizioni nelle movimentazioni e sorveglianza a lungo termine.

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