Mistretta: sito archeologico allagato, infiltrazioni d’acqua nelle abitazioni

di Giuseppe Salerno
22/08/2018

Le cose trascurate degenerano, regrediscono, scadono al punto da trasmettere angoscia a guardarle e creare pericolo per gli effetti avversi all’uomo o all’ambiente. E’ il caso del sito archeologico emerso durante i lavori relativi all’opera di metanizzazione nell’area antistante alla chiesa della Santissima Trinità nello spiazzo largo Progresso, a Mistretta, da circa 4 mesi, coperto da un telo e lasciato in evidente stato di abbandono.

Secondo gli esperti quest’area, ai piedi del castello, custodirebbe le rovine di una città greco-romana, e in particolare, di un edificio che dalle mura sembra avere tutte le caratteristiche di una villa urbana risalente al terzo secolo avanti Cristo, che confermerebbe quanto sia già stato raccontato in qualche libro, ossia che la città di Mistretta è uno dei centri nebroidei più antichi e ricchi di storia. Un tesoro d’inestimabile valore storico, insomma, che nell’immediato, in occasione dell’importante ritrovamento, la competente Sezione Archeologica della Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Messina sottopone a vincolo.

Un tesoro d’inestimabile valore che rischiava, dopo mesi di minuzioso lavoro di ricerca, di essere seppellito da una colata di sabbia per mancanza di fondi atti a garantire la prosecuzione degli scavi, da preservare e rendere fruibili. Un’importante ritrovamento legato all’attrazione turistica che potrebbe rappresentare il volano per lo sviluppo della città di Mistretta. Il sindaco, Liborio Porracciolo, a seguito di un incontro tra Amministrazione Comunale, Italgas e Sovrintendenza di Messina annuncia ai cittadini, nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 18 maggio, nella sala conferenze del Palazzo Mastrogiovanni Tasca, di aver manifestato la disponibilità ad assumersi la responsabilità della custodia del sito archeologico, affinché lo stesso possa essere reso fruibile, con le dovute precauzioni ed in regime di assoluta sicurezza, durante il periodo estivo.

Dieci giorni dopo arriva la conferma: Il sito interessato dagli scavi è stato consegnato al Comune di Mistretta che ne avrà la custodia e la responsabilità… Custodia per modo di dire. Il sito archeologico viene trascurato dall’Amministrazione comunale e rimane coperto e transennato, in barba all’impegno di fruibilità durante il periodo estivo, preso e garantito dal sindaco Porracciolo. Senza le giuste precauzioni in regime di sicurezza e salvaguardia dell’area interessata, diventa devastante l’azione dei temporali che, nelle ultime ore, hanno interessato la Sicilia.

Il sito archeologico di largo Progresso si riempie letteralmente d’acqua piovana la quale, infiltratasi attraverso il terreno, per capillarità, arriva fino in qualche abitazione a valle degli scavi, compromettendo pareti, lo strato di isolamento e causando il deterioramento della pittura e del mobilio. Una situazione spiacevole causata, pare, dalla leggerezza che mette a repentaglio i dettagli della villa urbana risalente al terzo secolo A.C. e in apprensione i mistrettesi che hanno materialmente subito danni giacché, come si dice da queste parti, si sono visti spuntare  “l’acqua intra senza tubi”.

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