Attentato ad Antoci, inchiesta bis archiviata Fava: “Da gip linguaggio stravagante”

di Redazione
21/07/2020

“Proprio nel giorno della mia audizione a Roma presso l’antimafia nazionale, la procura di Messina fa sapere, e il Gip ribadisce, che non ci si sposta di una virgola dalle precedenti conclusioni. Il supplemento di indagine compiuto in questi mesi consisterebbe nella lettura della nostra relazione e delle relative audizioni. Punto. Resto allibito della leggerezza e dalla gravità di ciò che scrive il Gip, accusando la commissione antimafia di “elucubrazioni” e di “illazioni sul coinvolgimento di Antoci nel falso attentato”: se avesse letto la nostra relazione, il giudice avrebbe visto che scriviamo esattamente il contrario, indicando Antoci come vittima inconsapevole in ogni caso. Comincio a credere, anche per la reazione provocatoria e scomposta di alcuni senatori oggi in antimafia nazionale, che abbiamo toccato fili scoperti. E in quella rigida chiesa in cui si è ormai trasformata l’antimafia in Italia, non cantare messa con gli altri ma proporre dubbi e formulare domande è un peccato imperdonabile”.

Lo ha detto il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava in una nota stampa in merito alla vicenda dell’attentato all’ex presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci  e alla decisione del Gip di Messina di archiviare l’inchiesta bis sull’attentato a Antoci, nata dopo che la commissione regionale antimafia aveva chiesto s’indagasse ancora facendo “tre ipotesi”, tra cui una che ipotizzava una “messinscena” di cui Antoci era inconsapevole. Il gip accogliendo la richiesta del sostituto della Dda Fabrizio Monaco, ha bollato le tesi dell’organo regionale come “pure elucubrazioni mentali non corroborate da alcun dato probatorio”.

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