Diabetici senza microinfusori, non si ferma la battaglia dell’AGD Nebrodi

di Davide Di Giorgi
08/06/2021

Sergio Paparone, segretario dell’associazione A.G.D. Nebrodi (Diabete Salute e Società ONLUS), non si arrende e continua la sua battaglia. Dopo essersi fatto portavoce di molti diabetici ai quali non sono stati distribuiti microinfusori che servono per il monitoraggio della glicemia. La macchina permette di intervenire automaticamente con microgocce di insulina, per tenere appunto a bada la glicemia.

Sergio, papà del ragazzo diabetico 21enne che la settimana scorsa si è rivolto ai carabinieri per denunciare la leggerezza dell’ASP di Messina che, nonostante lo stato di necessità, non ha fornito a suo figlio l’apposito sistema integrato (pancreas artificiale automatico) per la terapia. Oggi il segretario dell’associazione scrive al Presidente Nello Musumeci e all’Assessore alla Salute Ruggero Razza. Il caso è oggetto anche di un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato regionale Danilo Lo Giudice all’Assemblea Regionale Siciliana.

“Mi permetto di utilizzare come mezzo di comunicazione la pagina Facebook dell’Associazione AGD Nebrodi”, di cui ne sono il Segretario, assumendomi la totale responsabilità di ciò che starò per dirvi, declinando da qualsiasi responsabilità il resto del direttivo dell’assocazione”.

“Vorrei iniziare il mio discorso mostrandovi un disegno (foto in basso) fatto dal piccolo Karol, il bambino che avete avuto modo di conoscere attraverso il video che ha spopolato sui social nei giorno scorsi. Il disegno che vedete nella prima foto in basso al post, è stato fatto da Karol sul braccio della madre e come potete osservare tutti, non è un disegno di un supereroe, ma bensì un microinfusore, un oggetto che molti sconoscono ma che per Karol rappresenta il suo compagno di vita.

“Il microinfusore è un presidio salvavita che oggi viene negato non soltanto al piccolo Karol, ma a tantissimi altri bambini e ragazzi della Provincia di Messina che purtroppo devono combattere con il diabete”.

Il secondo disegno (foto in basso) è stato fatto da un genitore che cerca in qualche modo di sdrammatizzare sulla grave situazione attuale contestualizzandola all’intero della famiglia dei “Simpsons”. Immagino che vi starete chiedendo tutti, chi sono io? . Io sono Sergio, papà di Dennis, e visto il perdurare della negazione dei presidi salvavita, il famoso microinfusore del piccolo Karol, per mio figlio, sono dovuto ricorrere ad esporre denuncia presso il comando dei carabinieri nei confronti dell’ASP N.5 di Messina.

Personalmente, vorrei dire che non ho mai creduto profondamente nella politica e nei politicanti, però vi confesso che ho avuto l’occasione di ricredermi perché ho conosciuto una grande donna che ha dimostrato nel tempo di mettere sempre il cuore nello svolgimento del suo ruolo pubblico. Questa persona “pubblica”, è stata menzionata a nostra insaputa in uno dei tanti commenti riguardanti il video del piccolo Karol. Non stiamo cercando favori a nessuno e di nessun tipo.

Personalmente, non ho chiesto favori a nessuno, sto soltanto chiedendo che vengano rispettati i diritti dei nostri figli per permettergli di vivere la loro vita nel miglior modo possibile affrontando la patologia con serenità, la stessa che desideriamo noi genitori.

Penso senza ombra di dubbio che il signor Ruggero Razza, Assessore Regionale alla Salute, sia una persona perbene, ma so anche che è un avvocato e non un medico, di conseguenza dovrà fare affidamento ad altri intorno a lui per venire a conoscenza delle tante problematiche che vivono giornalmente i nostri figli e che spesso sono classificati in numeri percentuali, non tenedo conto che dietro a quei numeri ci sono Karol, Amelia, Dennis,Alessandra, Noemi, Giada e tanti, tanti altri ragazzi.

Capisco perfettamente che la regione e l’assessorato alla salute nell’ultimo anno e mezzo hanno dovuto combattere contro il Covid-19 e, insieme a loro abbiamo combattuto anche tutti noi, ma purtroppo non esiste solo il Coronavirus. Ci sono altre patologie che non possono essere trascurate e abbandonate per colpa di chissà quale motivo o interesse, visto che i problemi più grossi si hanno nella provincia di Messina.

Concludo questo mio discorso augurandomi che tutto quello che sto facendo e continuerò a fare in prima persona ed insieme alla nostra associazione, possa smuovere la coscienza di chi ha il potere di poter cambiare le cose il prima possibile, perché i nostri figli non possono più aspettare”.

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