Ficarra, chiesta revoca convenzione con comunità ellenica dello Stretto

di Davide Di Giorgi
06/05/2022

Il gruppo consiliare “Ficarra Bene Comune” composto dai consiglieri di minoranza Nino Pizzino, Mela Maraffa e Patrizia Sciacca, ha presentato una richiesta al presidente Vittorio Lorenzo Tumeo in cui si chiede di convocare una seduta per revocare la delibera numero 11 dello scorso 23 marzo, che stabiliva l’adozione della convenzione con la comunità Ellenica dello Stretto.

Gli esponenti dell’opposizione all’amministrazione Ridolfo citano nella richiesta un articolo de La Gazzetta del Sud, del 28 marzo 2022, in cui si faceva riferimento ad un coinvolgimento del fondatore della comunità ellenica dello stretto, il professore Daniele Macris, in presunti rapporti con reti filorusse per la liberazione del Donbass dagli ucraini.

Secondo quanto riferito nell’articolo si deve tra l’altro al professore Macris la costituzione a Messina nel 2018 della prima sede consolare della Repubblica popolare di Lugansk – Donbass, l’enclave filorussa in Ucraina, non riconosciuta dalla comunità internazionale e dove si combatte dal 2014. E pare che la Procura della Repubblica di Messina abbia già avviato da tempo un’inchiesta sui traffici tra lo stretto e l’autoproclamata Repubblica del Donbass nella quale il professore Macris è uno dei principali indagati e che il reato ipotizzato per il docente messinese è quello di associazione con finalità di terrorismo internazionale.

“Il nostro scopo – afferma i consiglieri – non è quello di giudicare il fondatore della comunità ellenica dello stretto, il cui compito è demandato agli organi competenti, ma quello di evidenziare eventuali conseguenze dannose che deriverebbero all’immagine del Comune, fondato su valori di alta democrazia e libertà, qualora la Magistratura accertasse delle responsabilità penali in capo al professore Macris. La scelta di aderire alla convenzione, deliberata dal consiglio comunale nella seduta del 23 marzo 2022 appare in questo momento assolutamente inopportuna anche alla luce del conflitto militare in atto tra Russia e Ucraina”.

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