Galati, il gioco delle tre carte sulla pelle dei cittadini

di Giuseppe Salerno
05/03/2020

Avete presente il gioco delle tre carte…? Quel “gioco da strada” conosciuto per la semplicità del suo funzionamento? In un angolo di un mercato, degli uomini si muovono in maniera concitata, enfatica, attorno ad un tavolino improvvisato, cercando, in tutti i modi di attirare l’attenzione dei passanti.

Uno maneggia delle carte, altri due (i compari) esibiscono dei soldi e il quarto, a distanza, piazzato in un punto strategico, in modo d’avere la visione dell’intera area, fa il palo. Darà l’allarme nel caso in cui dovesse avvistare le forze dell’ordine. Il mazziere mescola tra loro due carte nere ed una rossa destando la curiosità nei passanti. I compari si avvicinano, fanno finta di seguire la carta rossa e puntano del danaro scommettendo circa la sua posizione.

Uno dei due vince sempre ed il mazziere, fingendo di non conoscerlo, paga lo scommettitore corrispondendo allo stesso una somma pari all’importo che il giocatore aveva puntato. La prospettiva di un facile guadagno attira il “pollo”, la vittima. Lo sprovveduto passante affascinato punta anch’egli del denaro, ma non riuscirà mai a vincere poiché l’abile mazziere con un vero e proprio gioco di prestigio scambierà le carte durante il miscuglio, ingannando l’occhio del giocatore ignaro che, seguendo con attenzione, si crede sicuro di aver individuato la giusta posizione della carta rossa.

Ecco, questa è la scena che ci è tornata in mente seguendo da vicino le dinamiche sul ritiro e la riassegnazione delle deleghe assessoriali da parte del Primo cittadino di Galati Mamertino. Una scena alla quale possono abboccare solo i “polli” in cui il mazziere non poteva che essere Nino Baglio e i compari Vincenzo Amadore e Andrea Carcione. E il palo? Carlo Vicario ovviamente. Il neo assessore al quale ieri è stata riassegnata la delega, a distanza di 24 ore dalla revoca della stessa, come d’altro canto è stata riassegnata, per la terza volta, pure ai compari.

Una sceneggiata napoletana alla quale abbiamo avuto modo di assistere diverse volte, ma che, a differenza delle altre, questa volta fa registrare la variante del “palo” che da l’allarme quando qualcosa va storto. Carlo Vicario accusa Nebrodi News, nello specifico la collega Carla Lopes, di faziosità perché, nell’ambito della satira politica, accosta le ridicole e grottesche manovre che hanno portato alla revoca del provvedimento di nominava degli assessori del Comune mamertino, ad un teatrino. Perché di che si sarebbe trattato? Forse ha sbagliato la collega ad insinuare che lei, caro Carlo Vicario, era a conoscenza, sin dall’inizio, delle intenzioni di Nino Baglio di azzerare la giunta al solo scopo di far fuori Flavia Truglio?

Forse ha sbagliato la collega ad insinuare che lei fosse già al corrente che dopo la revoca del provvedimento sarebbe stato riproposto assessore insieme ai due compari? Signor Vicario, avete messo in scena un teatrino. Un teatrino da quattro soldi che è iniziato con l’avviso pubblico di dimissioni postato sulla sua bacheca. Veramente pensate che ancora la gente abbocchi al gioco delle tre carte? Non sarebbe stato più onesto da parte del sindaco chiarire pubblicamente la problematica legata all’assessore “ombra” e destituirla con una nota formale e trasparente, invece che girarci attorno cercando di prendere in giro i galatesi montando il banchetto con le tre carte in cui lei si è prestato a fare il palo?

Lei, nella nota di risposta a Nebrodi News, afferma: “…non faccio sconti a nessuno per l’interesse della comunità”. Nel gioco delle tre carte, che abbiamo accostato alla vicenda, il suo ruolo è quello di fare “palo”, non maneggia denaro, e quindi non può fare né parlare sconti. Il denaro è in mano al mazziere e ai compari. “NEBRODI NEWS – scrive – non ha perso l’ennesima occasione di cercare lo scoop giornalistico inventandosi cospirazioni, telenovele e teatrini vari, maaaaaaaa!!!! SENZA VERIFICARNE LE FONTI”. Cosa avremmo dovuto verificare? Che stavate prendendo in giro l’intera comunità?.

Quello lo hanno constatato i cittadini che, prima ancora che si consumassero i fatti, hanno anticipato le intenzioni dell’esecutivo su Facebook. Certo lei non sapeva nulla, lei era distante, era impegnato a controllare che non stesse per arrivare la polizia, non avrebbe mai potuto sapere cosa stessero facendo al tavolo il mazziere con i compari. La finisca di fare la vittima. Lei, in questo caso, è stato complice consapevole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.