La Fondazione Giglio di Cefalù strizza l’occhio all’Ospedale di Mistretta

Sono chiare a tutti, sotto il profilo della sicurezza, le condizioni  in cui versa l’ospedale “SS Salvatore” di Mistretta. Un ospedale, per quanto sia possibile ancora definirlo tale,  di estrema periferia che in passato è stato il punto di riferimento della popolazione dei Nebrodi occidentali, con tanti e tali servizi capaci di rendere all’utenza una soddisfacente assistenza sanitaria.

Parliamo chiaramente di altri tempi. Tempi in cui non esistevano disciplinari e regolamenti sulla “definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, che oggi rendono difficoltosa l’esistenza di tutti i piccoli ospedali. Ospedali di periferia come quello di Mistretta che non riesce a dare risposte al bisogno specifico degli abitanti del territorio.

Oggi per il nosocomio amastratino si aprono nuove prospettive di rilancio, credibili, che potrebbero immediatamente dare riscontri reali e restituire un’assistenza sanitaria dignitosa alla popolazione del territorio del distretto D29 e serenità alla Fondazione Maugeri, ubicata all’interno del Presidio Ospedaliero “SS. Salvatore”, la cui mancanza  avrebbe indotto i vertici dell’Istituto a valutare nuove ipotesi di sviluppo in altri territori, abbandonando definitivamente Mistretta. Le prospettive diventano credibili considerato che l’occasione viene offerta direttamente dall’Assessorato Regionale alla Salute che in questi giorni ha intrapreso un’intesa interlocuzione con la Fondazione Giglio di Cefalù.

Ci risulta infatti che l’assessore Ruggero Razza, dopo essersi confrontato con il presidente Musumeci ed essersi sincerato dell’interesse da parte del San Raffaele a volersi espandere sul territorio, abbia dato mandato al capogruppo di Fratelli D’Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, Elvira Amata, che in più occasioni ha preso le difese dell’ospedale di Mistretta, di confrontarsi con il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, per valutare la possibilità di rilanciare il nosocomio amastratino potenziandone i servizi. La componente della Commissione Sanità, qualche giorno fa, ha incontrato Albano con il quale ha discusso della faccenda, dello stato di salute del nosocomio amastratino, che appare da “prognosi riservata”, e di quelle che potrebbero essere le strategie di rilancio del nosocomio.

Si dovrebbe cominciare il prossimo martedì, giorno in cui, rappresentanti dell’assessorato alla Salute, l’On. Amata e il presidente Albano, unitamente ai i tecnici della Fondazione Giglio, hanno già programmato un sopralluogo conoscitivo all’ospedale di Mistretta. L’idea, perseguita dall’Assessorato alla Salute, è ridare servizi essenziali al territorio cercando di riorganizzare un ospedale, oramai inadeguato, in modo che lo stesso riesca anche a dialogare con i servizi extra ospedalieri, dando vita ad un’organizzazione a rete di più strutture, che offre a ciascuna rilevanti benefici in termini di razionalizzazione nell’utilizzo delle proprie risorse, favorisce l’identificazione di una propria vocazione, determina benefici da specializzazione istituzionale e soprattutto è in grado di favorire una maggior qualità e continuità dell’assistenza.

Un’occasione imperdibile che, se andasse in porto, potrebbe non solo salvare l’ospedale amastratino, ma anche rendere servizi di prim’ordine ai cittadini del territorio che per gli stessi, oggi devono spostarsi su Patti o Cefalù. A breve, tra l’altro, all’ospedale di Mistretta è previsto l’inizio lavori per la realizzazione di 10 posti letto SUAP dedicati ad accogliere pazienti in stato vegetativo e la realizzazione di un reparto che comprende sia Medicina che Chirurgia per 8 posti letto, 4 per ciascuna divisione.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno