Ospedale di Mistretta sempre più in “tele” e meno sicuro

di Giuseppe Salerno
04/03/2018

Il pronto soccorso dell’ospedale SS Salvatore di Mistretta, da ieri pomeriggio, per quanto riguarda l’assistenza cardiologica, opera in telemedicina. Nei giorni in cui la Struttura non può, per un motivo o per un altro, garantire la presenza fisica di uno dei due medici specialisti, titolari al servizio di cardiologia del nosocomio cittadino, le cardiopatie verranno rilevate da un dispositivo monitor/defibrillatore Lifepak che rileva e trasmettere dati, segnali biologici ed immagini, anche tridimensionali, utilizzando una linea di rete, al centro di lettura UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) di Patti.

Il servizio di Telecardiologia permette di monitorare costantemente l’attività cardiaca mediante l’uso di un registratore del segnale ECG e dei movimenti respiratori del paziente. Con l’ausilio di specifici algoritmi, il registratore rileva ogni eventuale alterazione del ritmo cardiaco del paziente. I frammenti più significativi del tracciato ECG vengono trasmessi al Centro di Monitoraggio di Patti, dedicato alla ricezione dei tracciati della rete IMA, per un’analisi accurata. Il cardiologo dell’UTIC, se non è impegnato in qualche altra urgenza, legge il tracciato e redige un referto che reinvia, per E-mail, all’unità trasmittente, ossia al pronto soccorso. Ove sussista una situazione di pericolo per la vita o la salute del paziente, il medico di guardia, ricevuta la diagnosi, dovrà approntare una terapia ed allertare i soccorsi di emergenza-urgenza, l’ambulanza medicalizzate del 118 di Santo Stefano di Camastra, s’è al momento non si trova impegnata sul territorio, o l’ambulanza medicalizzata di Sant’Agata Militello (s’è disponibile) è traferire il paziente all’ospedale di Patti o in quello di Milazzo.

In tutto ciò, abbiamo avuto l’impressione, viene meno un aspetto molto importante: la gestione tempestiva e appropriata, in emergenza, del paziente colpito da infarto acuto del miocardico e il trattamento delle aritmie cardiache gravi o invalidanti, che necessitano della presenza fisica del medico cardiologo.

Oltre all’impressione che sia sbagliato che una struttura, chiamata Ospedale, si privi, se pur per brevi periodi, dalla presenza di un medico specialista che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite, garantendo continue consulenze ai ricoverati affetti da malattie cardiovascolari, scompensi, anomalie… Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte al mondo. Ma questo gli esperti e i politici, che soprintendono ogni cosa, lo sanno bene. Avranno certamente le idee più chiare rispetto alle nostre. Noi non vogliamo creare allarmismi. Abbiamo solo voluto informare gli utenti esponendo un’impressione: la nostra. Un’impressione istintiva, anche se emerge da una riflessione: dall’arrivo al pronto soccorso al trasferimento di un paziente infartuato, tenuto conto di tutte queste variabili, potrebbero passare anche delle ore. Riflessione che ci ha fatto subito pensare ad un popolare proverbio siciliano: “mentre u medicu studia, u malatu si ni va”.

L’Assistenza Medica a distanza gode di ampie possibili applicazioni in ambito medico assistenziale. Costituisce sicuramente una soluzione volta ad integrare la medicina tradizionale consentendo di sottoporre i pazienti ad un monitoraggio professionale per una diagnosi approfondita ed una valutazione dell’efficacia della terapia in corso. Si tratta di una soluzione di sicura efficienza, ma presso strutture sanitarie come consultori, punti territoriali di emergenza, studi specialistici, strutture assistenziali. Non di certo in strutture ospedaliere come quella di Mistretta posta in una zona estremamente periferica e disagiata, troppo distante dai grossi centri. La telemedicina, che forse potrà rappresentare, altrove, la frontiera superata per garantire prestazioni specialistiche continuate, capace di gestire emergenze, permettere consulti ed interventi a distanza, è inadeguabile alle piattaforme pre-esistenti e ai progetti di trasformazione, sviluppo e ammodernamento dell’infrastruttura medica di un presidio ospedaliero come il SS Salvatore di Mistretta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.