Mafia, Angelosanto: “L’agricoltura è il core business del clan dei Nebrodi”

di Redazione
18/05/2021

“E’ riduttivo parlare di ‘mafia dei pascoli’, chiamarla cosi finisce per evocare un reato che suscita poco allarme sociale e che non rende l’idea della pericolosità di una organizzazione sempre più moderna che da anni ha trovato nell’agricoltura e nella filiera agroalimentare un forte e lucrosissimo interesse, in qualche caso il suo core business. In tre anni abbiamo accertato che una sola famiglia mafiosa dei Nebrodi ha intascato oltre 2 milioni e 100 mila euro dall’Unione europea, così senza colpo ferire. Chiamarla la “mafia dei pascoli” è riduttivo”.

Lo ha sottolineato il comandante dei carabinieri del Ros, generale Pasquale Angelosanto, intervenendo al convegno “Il mutamento della mafia: i fondi europei e le terre liberate” organizzato dal liceo classico internazionale statale “Giovanni Meli” di Palermo a cinque anni dall’attentato mafioso a Giuseppe Antoci e agli uomini della sua scorta.

“Il vero discrimine nella lotta a questo tipo di mafia – ha ricordato Angelosanto – è stato segnato non tanto dal ‘protocollo Antoci’ ma dal suo recepimento a livello nazionale nel Codice antimafia: oggi noi lavoriamo nella consapevolezza di aver messo le mani in uno dei principali canali di arricchimento delle organizzazioni mafiose. I soldi erogati dalla Unione europea finiscono direttamente nelle tasche dei mafiosi sostanzialmente in tre modi: con l’intestazione a prestanome di particelle non registrate, con il condizionamento delle gare di aggiudicazione delle aree di pascolo e con i contratti fittizi per accedere ai contributi. I fondi erogati dalla Commissione europea – ha ricordato il comandante del Ros – sono transitati su conti bancari in Lituania, Romania, Malta e in altri Stati prima di finire a prestanome nell’area dei Nebrodi: in due anni e mezzo una sola famiglia ha intascato 2 milioni e 100 mila euro”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Le infiltrazioni mafiose nel settore dell’agricoltura, la relazione che lega Cosa Nostra al territorio, la lotta per ‘liberare’ le terre e il caso dell’attentato all’allora presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci sono solo alcuni dei temi trattati durante il convegno. E’ stata anche inaugurata al liceo palermitano la ‘Strada della legalita”, un corridoio del vasto istituto scolastico di via Aldisio che sarà interamente dedicato alla lotta contro la mafia,  alla presenza del procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e dell’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci.

 

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