Musumeci in visita al sito archeologico di Halaesa
Musumeci in visita sul sito archeologico di Halaesa. Nel corso dell’incontro avuto con i rappresentanti delle missioni archeologiche italo inglese e francese e con il nuovo direttore del parco dott. Salvatore Gueli, alla presenza del vice presidente vicario della Commissione Cultura Ars, Pino Galluzzo, il Presidente della Regione ha manifestato la necessità di proseguire la campagna di scavi, prevedendo un primo stanziamento di 200.000 mila euro per iniziare a riportare alla luce il teatro antico, scoperto lo scorso anno. Presenti anche il sindaco di Tusa Luigi Miceli, il vicesindaco Angelo Tudisca, il sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re, il presidente del Consiglio Comunale di Pettineo Gianfranco Gentile, il sindaco di Motta d’Affermo Sebastiano Adamo e il consigliere comunale di Castel di Lucio Dino Viglianti.
“Metteremo subito a disposizione – ha evidenziato il presidente della Regione – un primo finanziamento di duecentomila euro. Il mio governo punta molto sulla tutela e valorizzazione dei reperi archeologici dell’Isola. Dobbiamo, da un lato, procedere con la campagna di scavi, dall’altro migliore la qualità dei servizi per rendere il sito più accessibile e attrattivo per i turisti. Ho trovato una grande dignità in questo luogo, soprattutto nell’antiquarium e ho voluto ringraziare il personale per l’impegno e la passione che mette nel proprio lavoro. Sono convinto che, tutti insieme, potremo trasformare il posto in un’area di grande richiamo”.
“Ringrazio il Presidente Musumeci – ha commentato il primo cittadino Miceli – per l’attenzione dimostrata verso il nostro territorio,. Esprimo grande soddisfazione per la convergenza di intenti determinatasi tra il presidente della Regione, il direttore del parco archeologico di Tindari e le università che in atto operano su Halaesa, in ordine alla necessità di proseguire e implementare la campagna di scavi. L’amministrazione comunale di Tusa proseguirà nella lungimirante attività iniziata da Angelo Tudisca, perché riteniamo che la ricerca scientifica, in ambito archeologico, costituisca un elemento fondamentale per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio e della Sicilia intera”.