Neonato morto in autostrada, interrogazione di Fratelli d’Italia

di Davide Di Giorgi
03/12/2021

“La madre ha le doglie al settimo mese di gravidanza, con il marito corre verso l’ospedale più vicino, ma partorisce in autostrada e il bimbo muore. E’ successo nel tratto Mistretta-Patti. Sin qui solo una tragica notizia di cronaca, peccato che dietro questa morte ci sia tutta l’inefficienza ospedaliera venuta fuori a seguito di una riforma sanitaria cieca, decisa dal governo centrale, che stabilisce il taglio di parecchi punti nascita negli ospedali italiani. Quel bimbo è morto perchè il punto nascita più vicino era quello dell’ospedale di Patti: la politica ha tagliato quello di Mistretta, Comune in cui vive la partoriente, e quello di Sant’Agata Militello, poco distante da casa. Invece quello di Patti, verso cui necessariamente hanno dovuto dirigersi i genitori dello sfortunato neonato, è distante parecchi chilometri. E questo succede perché, in linea con le decisioni di governo, anche la Sicilia ha dovuto tagliare i punti nascita che registravano meno di 500 parti l’anno”.

Lo dichiara, in una nota, Ella Bucalo, deputato di Fratelli d’Italia.

“Nel 2018 una mia interrogazione, nella quale chiedevo sulla base di quali criteri fosse stato stabilito lo standard minimo di 500 parti come limite di sicurezza, è rimasta inascoltata. Oggi, che la morte di questo bambino dovrebbe toccare le coscienze politiche, ritengo impellente rivalutare questi criteri e ripristinare un reparto che deve puntare a salvare vite umane e non logiche inadeguate ai bisogni del territorio. Presenterò una nuova interrogazione” conclude.

L’intervento della capogruppo di Fratelli d’Italia all’ARS Elvira Amata

“La notizia di una mamma che perde un bimbo mentre da Mistretta tentava di raggiungere l’ospedale di Patti, oltre che a portare una profonda tristezza impone alla politica siciliana una profonda riflessione sullo stato dei servizi sanitari in Sicilia, nelle cittadine che si trovano in aree montane o nelle isole ed è la dimostrazione che ancora esiste nella nostra Isola una sanità di serie A e un’altra di serie B o C. Questa notizia che ci rattrista tutti dimostra che dobbiamo ancora tanto lavorare e che le soluzioni trovate non rispondono alle esigenze dei cittadini-utenti. E’ evidente che va trovata una soluzione per una migliore la distribuzione dei punti nascita che, secondo quanto indicato dal governo nazionale, al momento devono garantire 500 parti all’anno. La sanità e la salute dei siciliani non possono essere condizioni dai freddi numeri. Ricordo che a Mistretta esiste un ospedale che potrebbe funzionare a pieno regime nell’interesse del territorio e dei suoi cittadini in questo senso dobbiamo lavorare per garantire la salute a tutti i cittadini del comprensorio”.

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