“Giustizia è fatta, i numeri non c’erano, avevamo ragione noi!”. Esulta il sindaco di Militello Rosmarino Salvatore Riotta dopo che la Regione Siciliana ha bocciato la mozione di sfiducia votata dal Consiglio comunale. Per l’Assessorato Enti Locali infatti il primo cittadino deve restare alla guida dell’Ente. Non bastano i 6 voti a favore su 8 (in carica) dell’Aula, ma ne servono 7 su 10 (quelli assegnati).

Quella di Riotta però è una “vittoria di Pirro”. La decisione della Regione di fatto rende la sua vittoria una sconfitta, sicuramente una sconfitta per Militello Rosmarino. L’esultanza del primo cittadino lascia spazio a vari interrogativi, primo fra tutti: come farà adesso Riotta a governare il paese senza maggioranza? Rimasto con due soli consiglieri (Musarra e Lupica, che sono anche assessori) il sindaco ha certamente l’ostilità degli altri sei, scottati dalla scelta di mantenerlo in sella. Sicuramente daranno battaglia sia in Tribunale (già stanno preparando il ricorso) e sia in Aula, cercando in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote a Riotta. Non saranno tempi facili dunque per il primo cittadino e la sua Giunta.

Al di là dei festeggiamenti il dato politico è chiaro: non c’è più maggioranza che sostenga Riotta. Gli restano solo due assessori (Lanza e il vicesindaco Tomasi) e due consiglieri. Riuscirà ad arrivare alla primavera 2023 in queste condizioni? Farà ancora cambi di assessori? Motivo per cui si è arrivato per ben due volte alla mozione di sfiducia.

“I numeri non c’erano” – dice il sindaco ma i numeri non ci sono da tanto in realtà. In quattro anni, oltre a sostituire assessori, ha anche perso consiglieri comunali che gli hanno sbattuto la porta in faccia. E se portasse in Aula una delibera poi bocciata dal Consiglio che accadrebbe? Vedremo, certo è che da adesso l’incertezza regnerà sovrana in un paese che avrebbe invece bisogno di concretezza e non di continue diatribe.