Sant’Agata, Consiglio su porto e cimitero: minoranza abbandona l’Aula

di Teresa Frusteri
28/10/2022

Hanno abbandonato l’Aula per protesta e hanno deciso di rivolgersi al Prefetto di Messina. È finito così il Consiglio comunale di Sant’Agata Militello, riunitosi ieri pomeriggio al Castello Gallego, in seduta ordinaria, durato poco meno di 45 minuti, che avrebbe dovuto discutere di due tematiche importanti per il futuro del centro tirrenico dei Nebrodi, i ritardi nei lavori di completamento del porto e l’emergenza cimitero.

La minoranza consiliare e il gruppo indipendente hanno scelto dunque di protestare contro la decisione della presidente Laura Reitano di convocare l’Aula in seduta ordinaria, e non in seduta aperta, come chiesto dall’opposizione ormai tre mesi fa. Come scritto sei giorni fa, quando la presidenza comunicò la data della convocazione del consesso civico, i due temi all’ordine del giorno in seduta ordinaria non potevano essere dibattuti anche dai cittadini presenti tra il pubblico. Al Castello Gallego mancavano sicuramente i santagatesi (i banchi del pubblico erano vuoti) ed erano presenti solo 8 consiglieri comunali su 16. Assente anche il sindaco Bruno Mancuso (per motivi di salute), mentre a rappresentare l’Esecutivo c’erano gli assessori Achille Befumo e Ilaria Pulejo.

La presidente Reitano ha spiegato, all’inizio del dibattito, che le motivazioni della mancata convocazione di un consiglio aperto sono state le divergenze all’interno della Conferenza dei capigruppo tra maggioranza e minoranza. Questa giustificazione però non ha convinto il consigliere Puleo che ha stigmatizzato il comportamento non poco rispettoso nei confronti dei consiglieri comunali e della città, ed ha dichiarato che insieme ai consiglieri Sanna, Alascia, Starvaggi e Recupero ha inviato una nota al Prefetto di Messina sulla mancata convocazione del consiglio comunale aperto. Il consigliere Sanna ha ribadito che “sono stati lesi i diritti dei cittadini e che il consiglio comunale aperto è un atto democratico“. Per la consigliera Brancatelli “stati lesi i diritti dei cittadini e dei consiglieri comunali”, infine la consigliera Alascia ha dichiarato che “il consiglio comunale aperto avrebbe dato l’opportunità ai cittadini e ai consiglieri comunali di confrontarsi e di intervenire su due tematiche importanti”. Successivamente c’è stato l’abbandono dell’Aula.

Contattato telefonicamente dal nostro giornale alla fine della seduta il consigliere Giuseppe Puleo ha dichiarato: “La Presidente Reitano ha convocato il consiglio comunale ordinario, piuttosto che il consiglio comunale straordinario aperto ai cittadini, disattendo senza adeguata motivazione le nostre richieste e prerogative di consiglieri comunali di minoranza e indipendenti. Abbiamo ritenuto che così facendo il Presidente del consiglio comunale sia a tutt’oggi inadempiente alle nostre richieste e sia, pertanto, tenuto a convocare l’assemblea ai sensi dell’art. 39, comma 2, del T.U.O.E.L. e della normativa regolamentare che ribadisce il diritto di un quinto dei consiglieri di richiedere la convocazione dell’adunanza. Per tale ragioni abbiamo ritenuto rivolgerci al Prefetto”.

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