Santo Stefano, bimbo perde un dente: lo “riattaccano” al Policlinico

di Redazione
07/07/2022

L’Unità operativa complessa di Odontoiatria e Odontostomatologia del Policlinico di Messina ha ridato il sorriso ad un bambino pesantemente incidentato. La vicenda, per certi versi drammatica, è stata vissuta da una famiglia di 5 persone del Bangladesh, da alcuni anni residente a Santo Stefano di Camastra, che si era recata a Roma per il disbrigo di pratiche legate al soggiorno in Italia concedendosi nel contempo una breve vacanza. Al ritorno in treno, in Calabria, durante la notte il maggiore dei tre bambini Irvan di cinque anni è precipitato dal piano alto della cuccetta sbattendo violentemente la bocca con la conseguenza della perdita di 2 denti incisivi superiori, uno dei quali recuperato subito dai genitori, mentre è stata vana la ricerca dell’altro.

Sia il capotreno che la Polizia ferroviaria si sono prodigati registrando anche l’accaduto. A Messina la madre con gli altri due bambini più piccoli proseguiva per raggiungere Santo Stefano di Camastra, mentre il padre con il bambino dolorante, custodendo gelosamente l’unico dente recuperato, raggiungeva in ambulanza il Pronto Soccorso del Policlinico. Da qui, il bambino è stato preso in carico dall’Unità Operativa Complessa di Odontoiatria e Odontostomatologia diretta dal prof. Giacomo Otera e affidato alle cure dei dirigenti medici universitari prof.Riccardo Nucera e prof.ssa Angela Militi, che lo hanno sottoposto ad un intervento per il reimpianto dell’unico dente esibito dal padre.

“Dopo aver deterso il sito traumatizzato – racconta il prof.Nucera -con nostro stupore abbiamo constatato che l’incisivo perso era stato in realtà spinto all’interno dell’osso mascellare.Abbiamo deciso pertanto di eseguire un riposizionamento nella sua sede dell’incisivo andato a finire all’interno dell’osso.Stabilito il corretto riposizionamento di entrambi gli incisivi centrali, si è proceduto al bloccaggio tramite attacchi e fili ortodontici. Tale bloccaggio – spiega ancora – viene eseguito solidarizzando i denti traumatizzati a quelli ancora stabili. Questa procedura viene realizzata al fine di favorire l’attecchimento dei denti traumatizzati nella loro sede naturale favorendo la guarigione dell’osso che circonda le radici dei denti coinvolti”.

Il bambino, dimesso con un apparecchio fermadenti che dovrà tenere per parecchio tempo, è stato sottoposto a successive visite di controllo, che hanno confermato la perfetta riuscita degli interventi con grande sollievo di quanti hanno in qualche modo condiviso il disagio del piccolo e soprattutto dei genitori angosciati.

La vicenda del forte trauma subito impressiona ma nel contempo costituisce occasione per la constatazione di una realtà sanitaria che indubbiamente ci inorgoglisce e ci conforta. Personale specialistico di alto livello con eccellenze come i proff.Otera, Nucera, Militi e Portelli non può che dare lustro non solo all’Unità Operativa Complessa che ha accolto il piccolo paziente ridandogli il sorriso, ma all’intero Policlinico universitario che rende onore alla sanità siciliana dimostrando di possedere ma anche di poter formare professionisti specializzati capaci di risolvere anche i casi più complessi specie se riguardano i bambini che per la loro vivacità sono maggiormente a rischio.

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