Reati ambientali, carabinieri sequestrano area a Castel di Tusa

di Giuseppe Salerno
07/04/2017

I carabinieri di Mistretta hanno accertato gravi violazioni ambientali, urbanistiche e paesaggistiche nell’area in cui la ditta Barbera Servizi e Logistica S.R.L.S., da circa tre anni e mezzo, gestisce il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani per conto del Comune di Tusa.

I militari, coordinati del capitano Filippo Lo Franco, hanno posto sotto sequestro l’area che ricade nella frazione di Castel di Tusa, nella sponda adiacente al greto del fiume Tusa, in prossimità della foce dell’omonimo corso d’acqua, luogo da cui prende il nome la fondazione “Fiumara d’arte” ed in cui sono presenti due importanti monumenti:  “la materia poteva non esserci”, l’opera di Pietro Consagra che si sviluppa su due piani, uno bianco ed uno nero e la straordinaria piramide, scultura monumentale dell’artista Mauro Staccioli che si affaccia sulla fiumara e coincidente col trentottesimo parallelo.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Patti, i carabinieri hanno riscontrato e contestato numerosi reati ambientali: un’attività di gestione rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi non autorizzata, una discarica abusiva di rifiuti ingombranti,  rifiuti pericolosi che inquinavano  il fiume Tusa a causa dello sversamento, nello stesso, di tutto il percolato prodotto dai rifiuti urbani nei tre anni e mezzo di attività della ditta, attraverso una conduttura sotterranea creata opportunamente che portava alla foce del fiume e quindi nel mare.

Situazione, quest’ultima, che rischia di compromettere i due importanti riconoscimenti Bandiera Blu assegnati, lo scorso anno, al borgo marinaro di Castel di Tusa. Riconoscimenti attribuiti, oltre che per le peculiarità della costa che si affaccia sul mar Tirreno, i servizi offerti e misure di sicurezza, per l’educazione ambientale e la qualità delle sue acque di balneazione che, fino a ieri, accreditavano il piccolo borgo marinaro tra le migliori mete balneari Internazionali.

Dai controlli da parte dei militari dell’arma sono emerse anche presunte violazioni urbanistiche poiché – secondo l’accusa – la stessa ditta, che operava da diversi anni sul territorio tusano, non avrebbe chiesto le autorizzazioni al Comune per la costruzione di alcuni fabbricati e manufatti, e quelle alla sovrintendenza dei beni culturali, trattandosi di zona soggetta a vincolo paesaggistico.

A seguito delle contestate violazioni ambientali, urbanistiche e paesaggistiche i Carabinieri hanno acquisito, presso il Comune di Tusa, gli atti relativi all’affidamento del servizio di raccolta rifiuti alla ditta in questione, che risulta formalmente di proprietà del fratello di un consigliere comunale di maggioranza, dai quali si evincerebbe una gestione, dal gennaio 2014 ad oggi, per un importo complessivo di circa 910.000 euro.

GUARDA L’INTERVISTA AL SINDACO DI TUSA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.