Sinagra piange Vincenzo Franchina, vittima del disastro nella centrale di Bargi

di Giuseppe Salerno
10/04/2024

C’era anche Vincenzo Franchina nel grave incendio scoppiato all’interno della centrale idroelettrica di Bargi, sulla sponda sud del bacino artificiale di Suviana a Camugnano, nell’Appennino bolognese. Nell’incidente, avvenuto ieri pomeriggio, martedì 9 aprile intorno alle 16 del pomeriggio, sono morti tre operai, tra cui il giovane 35enne di Sinagra. Cinque gli operai rimasti feriti e trasportati in ospedale. Stando alle informazioni, tutto sarebbe partito dall’esplosione della turbina al piano interrato -8 dell’impianto dell’Enel Green Power, dove erano in corso dei lavori di manutenzione. L’esplosione ha causato un crollo e l’inondazione dei locali al piano inferiore. La zona dove è avvenuto l’incidente si trova trenta metri sotto il livello dell’acqua. Le persone rimaste coinvolte nello scoppio sono quindici. Sul posto sono arrivate numerose squadre dei Vigili del fuoco, i Carabinieri e la Polizia Locale e il 118 con elicotteri, ambulanze e automediche. Le ricerche e i soccorsi sono ancora in svolgimento, resi lunghi e complicati dal fumo e dall’acqua che hanno riempito gli spazi coinvolti nel disastro.

Sinagra stamattina si è svegliata nel dolore e nello sgomento per la tragedia che ha strappato alla comunità Vincenzo Franchina, il tecnico che avrebbe compiuto 36 anni il mese prossimo. Una tragedia che addolora e crea apprensione nell’intero hinterland dove genitori, comunità vedono giornalmente assistere impotenti alla continua migrazione dei figli, come Vincenzo, verso il Nord. Un giovane benvoluto, definito da chi lo conosceva, “buono come il pane”, nel pieno della costruzione del suo futuro a Genova, dove viveva con moglie. Dopo il diploma all’I.T.I.S. di S. Agata di Militello, indirizzo elettronico, ha sempre lavorato, per poi trasferirsi e trovare stabilità. Si era infatti sposato a maggio dello scorso anno, e soltanto due mesi fa Vincenzo era diventato padre. I suoi sogni si sono spezzati al piano -8 della centrale di Suviana, la più potente della regione Emilia Romagna, diventata trappola mortale per i tecnici che stavano lavorando al suo adeguamento.

Il primo cittadino Nino Musca, ha espresso ul suo cordoglio per l’immane tragedia: “Abbiamo appreso la notizia dalla stampa, siamo rimasti sconvolti e particolarmente addolorati. Un giovane papá, educato ed un grande lavoratore, che ci lascia troppo presto, che é andaro via per lavorare e non tornerà più. Ci stringiamo ai familiari e al loro dolore”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.