Tragedia di Santo Stefano, il parroco: “Alessandra non era bene accolta a scuola”

di Redazione
30/05/2021

“Siamo tutti sgomenti, sono tragedie che agghiacciano il cuore e mettono inquietitudine. Conoscevo bene la piccola Alessandra. L’avevo accompagnata alla prima comunione”.

Padre Calogero Calanni, parroco della Chiesa San Nicolò di Bari di Santo Stefano di Camastra, non riesce a capacitarsi per la morte di Mariolina Nigrelli, la donna di 40 anni trovata morta impiccata nella casa di campagna con la figlia di 14 anni, Alessandra. Racconta all’Adnkronos che la ragazza “si sentiva spesso emarginata, non era accolta positivamente dal contesto scolastico”. “Ci poniamo adesso delle domande – dice – cosa si poteva fare per esser più attenti e premurosi verso ogni famiglia, ognuno di noi è un mistero”.

La famiglia di Alessandra “seguiva la ragazza”, dice ancora. “Poi c’è stata la fase del Covid che ha bloccato tutto, in questo periodo lungo del coronavirus – racconta ancora il sacerdote – e ha amplificato anche alcuni problemi e l’amarezza dell’esser soli, del non aprirsi”.

E dice che ieri sera “il paese è rimasto attonito, raggelato da questa terribile notizia”. “Chissà cosa è accaduto nella testa della madre, per fare quello che ha fatto”.

AGGIORNAMENTO 15.54

“In base alla dichiarazione frettolosamente rilasciata, dichiaro di non essere a conoscenza delle relazioni della ragazza all’interno della scuola. Resta la tragicità dell’evento che lascia tutti increduli e sgomenti a partire dai propri compagni e dagli educatori che hanno condiviso con lei la vita scolastica fino alla mattina del giorno precedente in cui è stato compiuto l’estremo gesto ignari della tragedia che andava maturando”.

Lo ha detto don Calogero Calanni.

“La Comunità si interroga su possibili omissioni nei confronti di chi vive estreme situazioni di disagio che sfociano in vicende e decisioni drammatiche – dice – Ci auguriamo di essere sempre più attenti a chi ci sta accanto per prevenire episodi che sfociano, purtroppo, in tragedie. Più che lo stupore per l’accaduto ci dobbiamo porre il problema di ciò che ciascuno può fare perché simili gesti non si ripetano più”.

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