Tusa, è dimostrato: maiali selvatici valgono più delle persone – VIDEO

di Giuseppe Salerno
03/09/2020

Nella seduta di Consiglio comunale di Tusa, dello scorso 1° settembre, in cui tra l’altro è stato approvato il conto consuntivo 2019, non poteva non essere trattato l’argomento sui pericoli per l’incolumità e la salute pubblica rappresentato da cinghiali e suini selvatici che in questi ultimi periodi hanno invaso addirittura in centro cittadino.

Oramai si è perso il conto delle denunce presentate da privati cittadini, sia al Comune, al Comando del Corpo Forestale del Distaccamento di Tusa, che ai Carabinieri della locale Stazione, i quali segnalano, spesso allegando foto e video, la presenza di questi animali nei pressi di civili abitazioni, di esemplari che hanno provocato, e continuano a provocare, lo spostamento e il rotolamento di massi di grosse dimensioni a valle, in direzione della Strada Statale 113, settentrionale sicula, nei pressi della frazione di Milianni. Che in comuni come Castel di Lucio – per citarne uno – si sono resi protagonisti di aggressioni in branco.

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La presenza di branchi di maiali neri selvatici e cinghiali vaganti nei Comuni dei Nebrodi, ma anche delle Madonie, è oramai storia vecchia che, mano mano, diventa sempre più seria poiché inizia ad assumere aspetti dai contorni inquietanti e pericolosi. E’ chiaro che non parliamo più di danni alle colture, che per gli agricoltori oggi hanno raggiunto livelli non più sostenibili, ma di situazioni ben più importanti che minano la serenità degli abitanti e mettono in serio pericolo la pubblica incolumità.

Il primo cittadino di Tusa, Luigi Miceli, più volte ha preso carta e penna e informato sia il Dipartimento Veterinario dell’Asp che la Prefettura di Messina. Quest’ultima, con una nota di riscontro, indirizzata al Dipartimento Strutturale di Prevenzione Veterinario e al sindaco del comune di Tusa, “autorizza” ogni utile iniziativa di competenza per la rimozione di animali pericolosi per l’incolumità e la salute pubblica. Della serie prendiamo atto di ciò che ci state segnalando, fate quello che ritenete più opportuno fare per salvaguardare la salute pubblica. E la soluzione?

Quello che non si capisce è come il sindaco di Tusa, con tutta la buona volontà e l’attenzione che sta riponendo sull’annosa problematica, e con tanto di via libera da parte della Prefettura di Messina, dovrebbe materialmente avviare l’iter per l’abbattimento. Il comune alesino non ha un corpo fucilieri per orientare una battuta; il primo cittadino non può emettere alcuna ordinanza autorizzando i cacciatori, nel territorio comunale, per battute di caccia collettive ai suini selvatici poiché sulla specie autoctona la legge vieta la caccia. Lo dimostra il calendario venatorio 2020 – 2021 della Regione Siciliana, parla solo di caccia al cinghiale, dal prossimo 2 novembre al 31 gennaio. Nessun riferimento viene fatto sul suino nero nel prontuario stilato a seguito dell’emissione del Decreto dell’assessorato regionale all’Agricoltura.

Domanda: l’assessore regionale all’Agricoltura non sa che sui Nebrodi e sulle Madonie la gente è esposta a pericoli causati dalla presenza di suini neri oramai stabilmente stanziati nei pressi dei centri urbani? Nessuno degli amministratori locali di Nebrodi e Madonie, ha avuto modo d’informare l’esponente della Giunta Musumeci? Edy Bandiera legge i giornali? Come mai nel calendario venatorio 2020 – 2021, considerata l’emergenza, non ha inserito anche il suino nero?

Ma c’è dell’altro.

Per iniziare un processo importante di abbattimento è necessaria, per una definita area d’intervento, una struttura dove ricevere gli animali abbattuti per la visita clinica da parte dei medici veterinari Asp, i quali, in prima battuta, devono per legge, escludere che l’animale sia affetto da tubercolosi (gli animali abbattuti non possono essere lasciati in giro). Verificato ciò il maiale selvatico o cinghiale va conservato in opposita cella frigo in attesa dell’esito dell’esame della trichinosi, un’infezione causata dalla Trichinella. Dal risultato negativo, cioè riscontrato l’animale sano, la carne può essere destinata per il libero consumo.

Informiamo, chi non fosse a conoscenza, che mentre nel resto dell’Italia l’animale abbattuto, sano dai controlli veterinari può essere acquistato, lavorato e venduto nelle macellerie sotto forma di carne fresca o insaccati, in Sicilia non è possibile. Le carni possono essere consumate solamente da privati cittadini. Rimane ancora un aspetto molto importante legato alla questione animali infetti e viscere: lo smaltimento è a carico del Comune o del titolare dell’opposta struttura. I Comuni di Nebrodi e Madonie sono organizzati?

Noi un’idea, su tutta la questione, ce la siamo fatta, ma ce la teniamo per noi. Non vogliamo esporci ad inutili querele. La verità è che nessuno intende prendere il toro per le corna. Nessuno, la politica in primis, vuole affrontare e risolvere seriamente il problema facendo, s’è il caso lo richiede, una legge ad hoc. Lo dimostra la disorganizzazione, il disinteresse, l’approssimazione e la superficialità con la quale vengono trattati argomenti importanti come l’incolumità pubblica. Sia da parte della politica regionale, sia da parte dello Stato, che continuano a sottovalutare un problema serio. Siamo arrivati al punto che in Sicilia i maiali selvatici valgono più delle persone.

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